
La Venere
Milano, 13 marzo 2018 - In principio, sulla carta, era velata. Così era stato deciso nella cabina di regia del liceo artistico Brera, fra studenti e professori: “Settimana dell’arte” sì, ma evitando simboli religiosi o nudo per non urtare la sensibilità di qualcuno. Giusto un mese fa scocca la settimana fatidica: laboratori e creazioni, curati dagli studenti, che avevano presentato un progettino o un bozzetto ad hoc. Pennello in mano, alcune studentesse di quarta superiore hanno deciso però che la loro Venere non dovesse essere sottoposta a censura: giù i veli. La preside, Emilia Ametrano, ricordando gli accordi precedenti, aveva chiesto di rivestirla. Polemiche a fiumi, sui social, con la Venere coi «mutandoni» e cartelli incollati sulle parti intime. Preside e direzione però non ci stanno: «I patti non sono stati rispettati e il rispetto dei patti è il fondamento di qualsiasi libertà, anche quella degli artisti», ribadisce il vicepreside e professore di filosofia Giampaolo Grazioli.
Si cerca il compromesso insieme, si studia una soluzione «argentea». Dopo un mese di trattative e tira e molla, si raggiunge un accordo fra le parti: una professoressa termina il disegno. Le autrici però ci ripensano: in quell’opera non si rispecchiano più e in occasione della settimana dedicata alla donna, parte una mano di vernice rosso fuoco - o meglio rosso sangue - che cancella mezzo murale, togliendo il «cappotto di cemento». Non è l’unico murale a finire nel mirino e a essere rivisitato. La polemica si riversa, nuovamente, sui social fra i gruppi di studenti e genitori.
«Qualsiasi educatore, particolarmente in qualità di persona coinvolta nella scuola, dirigente scolastico, docente o genitore, dovrebbe concordare che a fondamento della convivenza civile di ogni comunità deve esserci il rispetto delle regole e degli accordi condivisi fra tutte le parti che compongono tale comunità», risponde la preside, Emilia Ametrano ricordando le regole della Settimana dell’Arte. «Se ognuno dei nostri 1.630 alunni si sentisse libero di esprimere il proprio estro creativo sulle pareti della scuola, ponendosi al di sopra e al di fuori degli accordi presi, si creerebbe un caos non più gestibile – chiude la preside –. Il dipinto è stato semplicemente riportato al bozzetto presentato dall’alunna nell’ambito del Collettivo Writing e concordato prima della Settimana dell’arte. Visto che era stato ormai ricondotto alla figura approvata nel bozzetto, si è preferito completarlo, onde evitare alle ragazze di perdere ulteriore tempo in orario extrascolastico, togliendolo allo studio e alle altre attività pomeridiane. L’imbrattamento successivo con colore rosso è opera delle stesse autrici». E domina, per ora, sulle pareti di Brera.