Vendita di profumi con maxi-frode. Arrestato manager

Arrestato amministratore società cosmetici per frode fiscale e bancarotta. Sequestrati beni per oltre 3,6 milioni. Indagini su evasione e riciclaggio.

Fatture false, finanziamenti percepiti illecitamente e una maxi-evasione fiscale nel settore della vendita all’ingrosso di cosmetici e profumi. Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, nell’ambito di un’inchiesta della Procura europea, ha arrestato l’amministratore di fatto della società Texe srl, che nel 2022 è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Roma. L’imprenditore residente all’estero e con domicilio a Frosinone è accusato di "frode fiscale, truffa ai danni dell’Unione europea, bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio".

Le Fiamme gialle hanno eseguito un sequestro, disposto dal gip di Roma, di "disponibilità finanziarie e beni mobili per oltre 3,6 milioni di euro". Le indagini hanno ricostruito "un’articolata frode all’Iva" messa in atto "da una società romana, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di profumi e cosmetici, amministrata di fatto" da una persona "formalmente residente all’estero, che ha posto in essere artifici contabili mediante l’indicazione in dichiarazione di un credito Iva fittizio per abbattere il debito derivante dall’emissione di fatture per operazioni inesistenti nei confronti di numerosi esercizi commerciali del settore".

Le attività investigative hanno accertato che "l’azienda romana ha avuto accesso indebitamente a consistenti finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche concessi da diversi Istituti di credito a fronte della presentazione di documentazione" falsa. E i presunti profitti illeciti "sono stati riciclati all’estero tramite ulteriori schermi societari a lui riconducibili, sottraendo risorse dall’impresa in danno dei creditori e portando così la società al fallimento".

A.G.