
Vendere libri, mestiere e vocazione a Sesto San Giovanni: Tarantola premiata con Gerla d'Oro
Di riconoscimenti, in questi anni, la libreria Tarantola ne ha ricevuti diversi. A partire dalla presenza di oltre un secolo in piazza IV Novembre. Tradizione di librai i Tarantola, “i tarantolati del libro”, come vennero definiti. Anche alla loro famiglia si deve l’istituzione nel 1953 del Premio Bancarella, l’unico in tutta Europa gestito completamente dai librai. E proprio nella sua “casa” Giorgio Tarantola ha ritirato la Gerla d’Oro. "Sono orgoglioso di aver ricevuto questo premio, che è il massimo riconoscimento che viene assegnato a chi si distingue nell’attività di salvaguardia e di promozione dei valori dei librai", ha commentato. Già nel 2018 la Tarantola era stata premiata come la miglior libreria d’Italia dalla Fondazione Mauri di Venezia.
Un’epopea lunga 164 anni: risale infatti al 1859 la licenza rilasciata in nome di sua altezza reale Luisa Maria di Borbone a Francesco Tarantola di Montereggio. Giorgio rappresenta così la settima generazione, anche se probabilmente ancora prima i suoi antenati avevano iniziato a girare le campagne del Nord e le grandi città con le gerle piene di libri. Librai ambulanti, “bancarellai”, come dimostrano anche i banchi sotto i portici del Rondò, a testimonianza delle radici di questo mestiere diventato poi stanziale. Il negozio di piazza IV Novembre fu inaugurato nel 1942 da Antonio Tarantola, il nonno di Giorgio, resistendo anche ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Librai, ma anche editori e non solo: qui si trattano anche libri antichi e non mancano le numerose presentazioni degli autori più importanti, che hanno fatto della libreria Tarantola un vero e proprio centro culturale. Neanche il Covid ha sconfitto i "tarantolati del libro". Giorgio e Roberto hanno avviato un porta a porta, consegnando a domicilio anche 50 volumi al giorno e portandoli in giornata ai lettori dell’hinterland, che avevano voluto sostenere la storica realtà. "La chiave resta questa: innovarsi nella tradizione".
Laura Lana