REDAZIONE MILANO

Velvis assicura:: "Nessun rischio di chiusura"

Incontro tra Comune e azienda rassicura su futuro della Velvis a Vaprio. Storico vellutificio conferma continuità nonostante difficoltà con nuova proprietà. Interessi da importanti nomi della moda e fondo.

Velvis assicura:: "Nessun rischio di chiusura"

Incontro tra Comune e azienda rassicura su futuro della Velvis a Vaprio. Storico vellutificio conferma continuità nonostante difficoltà con nuova proprietà. Interessi da importanti nomi della moda e fondo.

"Nessun rischio chiusura o trasferimento per la Velvis", incontro Comune-azienda dopo le voci di crisi che si rincorrevano da tempo. Lo storico vellutificio Duca Visconti di Modrone a Vaprio dal 1839 "andrà avanti con i suoi oltre 60 dipendenti". A mettere la parola fine a “rumors“ che avevano tolto il sonno a istituzioni e famiglie l’assessora Antonella Donghi, dopo uno scambio con la direzione risorse umane dalla quale ha ricevuto rassicurazioni, nonostante le difficoltà di Ags, la nuova proprietà. Il gruppo di costruzioni, subentrato nel 2022, è al centro di un’inchiesta per presunte frodi sui bonus edilizi. "L’azienda, storica produttrice di fustagni e velluti per grandi marchi della moda, è una risorsa economica, ma anche un simbolo della storia industriale, sociale e della cultura tessile sul territorio – dice l’assessora –. Manterremo i contatti con la nuova società nell’interesse della comunità".

Importanti nomi del fashion si sarebbero già fatti avanti per rilevarla e anche un fondo sarebbe interessato a controllare il marchio, uno dei più pregiati del settore in Italia. Il recente passaggio di mano è stato al centro del chiarimento con l’amministrazione. L’operazione risale a due anni fa, Ags versò quasi 40 milioni di euro per assicurarsi il 98,3% di Dvm, che era allora del Gruppo Inghirami, proprietario della Reggiani. Movimenti che si temeva potessero avere ripercussioni sull’occupazione, ma adesso il quadro è più chiaro. Per i vapriesi la fabbrica-castello da due secoli arroccata sulle sponde dell’Adda è sempre stata un punto di riferimento. Le sue torri merlate catturano da sempre l’occhio del visitatore, l’edificio imponente su un’area di 20mila metri comunica solidità, la paura era che qualcosa a distanza di quasi duecento anni nel rapporto scricchiolasse. Barbara Calderola