
Vaccino
Milano, 7 giugno 2017 - "La possibilità di accedere all'iscrizione a scuola attraverso la presentazione di un'autocertificazione dell'avvenuta vaccinazione o della richiesta ai Centri vaccinali per effettuarla, è la soluzione migliore". Questo il commento dell'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, riguardo il contenuto del decreto sull'obbligatorietà dei vaccini firmato oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo Gallera, infatti, questo "consentirà nell'arco del prossimo anno scolastico di consegnare a tutti il certificato vaccinale e effettuare le somministrazioni a chi è ancora scoperto". "Considero positive - ha aggiunto - le anticipazioni annunciate dal ministro Lorenzin sul testo del decreto vaccini in quanto risolvono dubbi e perplessità che erano sorte in questa settimane e che anche dal punto di vista della pianificazione ci consente di organizzarci al meglio".
"Abbiamo cercato di costruire un decreto che garantisse la sicurezza della collettivita', sia quella dell'infanzia che degli adulti, creando il minor disagio possibile ai cittadini", ha speiagto Lorenzin. Una norma che ha sollevato molte polemiche, ma che il governo ha voluto fortemente portare a compimento. "Abbiamo previsto una fase transitoria, che e' tutta quella del 2017 - ha spiegato -. Da domani e fino al 10 settembre c'e' tutto il tempo, per chi ha smarrito le certificazioni o non ricorda dove ha messo il foglio o la ricetta, di far fronte a questi adempimenti burocratici, cosi' come per mettersi in regola con le vaccinazioni". Poi, ha spiegato ancora, "dal 10 di settembre e al fino 10 di marzo ci sara' tutto il tempo, per chi non ha fatto le vaccinazioni, di cominciare il percorso, oppure per chi le ha fatte, ma deve ancora produrre le documentazioni, di poterle produrre". L'obiettivo e' quello di raggiungere l'immunizzazione della popolazione "in due anni per alcune patologie obbligatorie, mentre ci vorranno tre o quattro anni per altre, come il morbillo". Ma "con il decreto si segna una strada molto positiva per l'Italia - ha proseguito la ministra -, che mette in sicurezza la collettività, i cittadini, i bambini, tutti, e lo fa anche in un modo intelligente, non creando disfunzione per i cittadini che, come verra' illustrato anche nei mass media, permettera' a tutti, in modo agibile, di accedere a un diritto che è quello delle vaccinazioni". Senza dimenticare chi si è schierato apertamente contro questo decreto: "In questi mesi ho avuto un contatto molto vivace con i 'no-vax', girando l'Italia, e ho riscontrato che mi vengono dette cose a cui difficile a rispondere in mezzo alle folle, perche' - ha sottolineato Lorenzin - sono talmente prive di fondamento che meriterebbero una discussione, un approfondimento. Partono con delle certezze che noi sappiamo non esistono"
Tra le principali novita' introdotte dal decreto figurano le vaccinazioni obbligatorie e gratuite che passano da 4 a 12 (anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-meningococcica B; anti-meningococcica C; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella), le 12 vaccinazioni obbligatorie diventano requisito per l'ammissione ai nidi e alle scuole materne (per i bambini da 0 a 6 anni), la violazione dell'obbligo vaccinale comporta l'applicazione di significative sanzioni pecuniarie. Inoltre, le 12 vaccinazioni devono essere tutte obbligatoriamente somministrate ai nati dal 2017, mentre ai bambini nati dal 2001 al 2016 devono essere somministrate le vaccinazioni contenute nel Calendario vaccinale nazionale relativo a ciascun anno di nascita.
"Uno dei motivi per cui abbiamo scelto queste vaccinazioni e' perche' garantiscono la sicurezza di tutti - ha spiegato ancora Lorenzin -. La distinzione tra raccomandate e obbligatorie non veniva compresa dalla popolazione, i movimenti 'no-vax' ne sono un esempio, ma oltre loro c'erano tanti genitori che per il solo fatto che per alcuni c'era scritto 'raccomandate' e per altre 'non obbligatorie', le ritenevano superflue, opzionali". Eppure, ha proseguito la ministra della Salute, "molti dei casi che abbiamo avuto di morbillo, ma anche di altre malattie, derivano in buona parte da richiami non avvenuti". Il decreto si è reso necessario, dunque, perche' "non si ha la percezione del rischio. Dobbiamo reinserire il calendario vaccinale dentro un binario rigido, lo so che non piace, ma in questo caso e' necessario per garantire la sicurezza di tutti", ha concluso Lorenzi.