Obbligo vaccini, due settimane all’alba

A Milano in 1.300 devono portare all'asilo almeno una prenotazione

Vaccinazioni

Vaccinazioni

Milano, 23 febbraio 2018 - Mancano due settimane al 10 marzo, termine ultimo fissato dalla legge Lorenzin per consegnare a scuola i documenti che attestino come la prole under 16 sia in regola con i vaccini obbligatori. Un sabato, com’era domenica il 10 settembre 2017, primo sbarramento per nidi e scuole d’infanzia a poco più d’un mese dall’introduzione del nuovo obbligo. Allora fu concesso di autocertificare non solo le vaccinazioni effettuate, ma persino la prenotazione di quelle mancanti, anche telefonica: così hanno fatto, a Milano, poco meno di 1.300 genitori di bimbi iscritti a nidi e materne comunali, sfruttando una possibilità prevista in extremis da una circolare dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, arrivata solo il 1° settembre a dipanare i dubbi delle Regioni e dei Comuni che gestiscono gli asili. Perché lì chi non è a posto coi documenti non rischia solo la multa come alla scuola dell’obbligo: resta proprio fuori.

Non a posto coi vaccini, invece, al 31 dicembre 2017 c’erano ancora 152.981 ragazzini in Lombardia, secondo la Regione che ne ha recuperati altri 31.417 (il 17% del totale) dall’entrata in vigore della legge. Con più successo nell’età d’asilo (è stato vaccinato il 30,6% dei renitenti), e con meno successo nell’Ats Metropolitana che include Milano, l’hinterland e Lodi: 10.088 recuperati su 88.820 inadempienti (l’11%); e su 18.921 bimbi nati tra il 2011 e il 2015 e non in regola, in cinque mesi ne sono stati vaccinati 2.507, il 13,2%. Entro il 10 marzo chi ha autocertificato deve portare i documenti veri, ma quali? Chi ha già consegnato il certificato vaccinale o la fotocopia del libretto vaccinale è a posto; chi è a posto coi vaccini e l’ha autocertificato deve consegnarli. Il certificato si ottiene al centro vaccinale, o scaricandolo dal fascicolo sanitario elettronico dei figli con la tessera sanitaria (www.crs.lombardia.it), oppure, solo a Milano, per e-mail scrivendo a certificativaccinazioni.milano@asst-fbf-sacco.it. A chi ha un certificato del medico o del pediatra per l’esonero, temporaneo o definitivo, da una o più vaccinazioni, la Regione consiglia di consegnarlo anche al proprio centro vaccinale per registrarlo, «altrimenti risulterà inadempiente e sarà richiamato».

E chi a settembre s’è salvato con la prenotazione delle punture mancanti o l’autocertificazione d’averle prenotate, cosa porta? Se nel frattempo la vaccinazione l’ha fatta, il certificato che gli è stato rilasciato in quell’occasione. Se invece è fissata dopo il 10 marzo, come ha risposto il ministro Beatrice Lorenzin all’Anci, può frequentare nido e materna purché consegni «documentazione dell’azienda sanitaria locale» che lo provi; questo, precisano dalla Regione, «fino al giorno indicato per la vaccinazione», poi «sarà rilasciato certificato» da portare a scuola. Ma queste prenotazioni non si possono autocertificare, chiariscono dalla Regione al Giorno: ci vuole la convocazione ritirata al centro vaccinale, o la lettera o la stampata dell’e-mail inviata anche dopo le prenotazioni telefoniche. Salvo disposizioni diverse, perché s’attende a giorni dai Ministeri una nuova circolare. Anche a Palazzo Marino, dove la vicesindaco Anna Scavuzzo prepara una lettera che sarà consegnata dalle maestre negli asili comunali ai genitori che devono portare qualcosa entro il 10 marzo. Quelli che a settembre hanno autocertificato la prenotazione sono circa 900 alle materne, e circa 380 nei nidi.

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