ANNA GIORGI
Cronaca

Ustica, risarcimenti spariti: "Soldi spesi in viaggi, orologi e gioielli di lusso". Maxi sequestro all’Itavia

Indagati gli ex amministratori della società proprietaria del Dc-9 precipitato. Congelati 130 milioni. I giudici: gli indennizzi dello Stato erano per i creditori.

Ustica, risarcimenti spariti: "Soldi spesi in viaggi, orologi e gioielli di lusso". Maxi sequestro all’Itavia

Ustica, risarcimenti spariti: "Soldi spesi in viaggi, orologi e gioielli di lusso". Maxi sequestro all’Itavia

Nel lungo e travagliato racconto giudiziario della strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980, quando un Dc-9, partito da Bologna, precipitò in mare e si inabissò con 81 persone a bordo, c’è un ultimo "beffardo" capitolo, di natura strettamente finanziaria. I due ex manager bolognesi, Jacopo Di Stefano e Marco Scorzoni nel cda di Itavia, la compagnia aerea dichiarata insolvente e messa in amministrazione giudiziaria nel 2022 a seguito del disastro di Ustica, avrebbero letteralmente "svuotato le casse", azzerando il patrimonio aziandale della Itavia. Denaro che la stessa compagnia aerea aveva ottenuto nell’aprile del 2020 come risarcimento in sede civile da parte dei ministeri della Difesa e delle Infrastrutture a causa dello stop della flotta aerea.

A seguito della strage, infatti, i ministeri furono condannati a risarcire la Itavia con 330 milioni di euro. Secondo la procura, invece, i due manager indagati avrebbero utilizzato parte di quei fondi non per soddisfare le pretese di creditori ammessi alla procedura di amministrazione straordinaria, ma per estinguere un prestito bancario che era servito ad acquisire il pacchetto di maggioranza della stessa Itavia. E per un’altra serie di spese personali, vacanze di lusso e gioielli. Le indagini condotte dal Nucleo di polizia valutaria della Gdf e coordinate dalla pm Bruna Albertini, hanno portato al sequestro preventivo finalizzato alla confisca, firmato dalla gip Angela Minerva, di quasi 130 milioni di euro a carico degli ex componenti del cda di Aerolinee Itavia spa: Di Stefano e Scorzoni e, in particolare, di società a loro riconducibili del gruppo "Jds".

Le accuse contestate nell’inchiesta, in cui sono indagati anche l’ex liquidatore e i rappresentanti del collegio sindacale, sono, a vario titolo, riciclaggio (che radica la competenza ad indagare a Milano), infedeltà patrimoniale e appropriazione indebita. Gli amministratori, in pratica, una volta ottenuto il controllo di Itavia, avrebbero deliberato "due operazioni di finanziamento pregiudizievoli del patrimonio sociale, una da 130 milioni di euro (mai restituita) e l’altra da 45 milioni di euro (successivamente rimborsata), in favore di una società a loro riconducibile". Operazioni che erano state già giudicate dalla magistratura civile la quale, nell’aprile 2023, aveva nominato un curatore speciale. Nelle 21 pagine del decreto la gip Minerva evidenzia anche la lunga serie di pagamenti "extra societari" da parte dei due manager: dai 95mila euro spesi per comperare un Rolex, ai 7500 euro per Sotheby’s London, nota casa d’aste del Regno Unito, e poi spese da 30mila euro per alberghi e ancora 140mila euro per vacanze in resort e hotel di lusso internazionali.

Le indagini sono partite dalla denuncia che porta la data del 18 agosto 2023 presentata da una società lussemburghese, socia di minoranza di Itavia. "La vicenda giudiziaria – scrivono in una nota Di Stefano e Scorzoni – non riguarda in nessuna misura le somme riconosciute ai famigliari delle vittime, non risponde al vero che quanto versato alla nuova Itavia sia stata oggetto di qualsivoglia ipotesi di malversazione da parte degli amministratori, odierni indagati; in realtà gli investimenti intrapresi ed oggetto di preliminare contestazione sono stati investititi e hanno fruttato e portato direttamente nelle casse della società oltre dieci milioni di euro per i soli rendimenti maturati".

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