Uova a rischio sul Ticino Un appello per l’Occhione

L’invito del Parco a tutti i frequentatori: si confondono fra i sassi e la loro distruzione è la principale minaccia per la specie di migratori

Migration

di Giovanni Chiodini

"Occhio all’Occhione...". Non è un gioco di parole. È l’invito che il Parco del Ticino rivolge ai frequentatori delle rive ghiaiose del fiume con l’obiettivo di non distruggere le uova deposte da alcune specie tra i sassi. Forse, difatti, non tutti sanno che fra le pietre del greto fluviale nidificano alcuni simpatici uccellini, come gli Sternidi. Sono uccelli che depongono le uova fra i sassi e poi, senza allontanarsi da quei luoghi, allevano i pulcini fino ai mesi di giugno e luglio. La loro stagione riproduttiva può comprendere anche più covate e le uova sono particolarmente mimetiche, confondendosi molto bene per colorazione fra i sassi. Si alimentano soprattutto al crepuscolo e sovente anche di notte, prediligendo insetti, lombrichi, chiocciole e girini di rana. Il Fraticello, la Sterna comune e appunto l’Occhione sono gli uccelli di questa specie che frequentano le sponde fluviali. In particolare l’Occhione è un uccello migratore grande circa 40 centimetri che si distingue per il capo arrotondato, con grandi ed espressivi occhi gialli. Questa specie è classificata come Vulnerabile dalla Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura): in particolare la popolazione italiana è di piccole dimensioni e per questo va ampiamente tutelata. Una delle principali minacce durante il periodo di nidificazione è rappresentata dalla distruzione delle uova e dal disturbo della covata. È facile infatti che le uova possano essere oggetto di predazione, oppure possono essere calpestate e distrutte per errore. I genitori in cova e successivamente i pulcini possono essere disturbati dalla presenza di cani vaganti o di persone che si avvicinano troppo o sostano nei pressi dei nidi.

Il Parco del Ticino, nell’ambito del progetto Life Gestire 2020, grazie ad un contributo di Regione Lombardia, ha attivato una serie di misure a tutela delle specie. "Da pochi giorni - ha spiegato Francesca Monno, consigliere delegato del Parco del Ticino - è stata installata una nuova "zattera modulare galleggiante" con substrato di sassi, ghiaia e ciottoli a supporto delle attività riproduttive di uccelli di greto e sternidi.

Questi manufatti si stanno confermando utile supporto alla conservazione di diverse specie di avifauna che nidificano tipicamente sul greto del fiume o su isole di terra e vegetazione semi sommersa". "Per il successo di questo progetto serve l’aiuto e il supporto dei cittadini e i frequentatori del Parco del Ticino - aggiunge Monno -. Quindi ancor di più "Occhio all’Occhione"…..non lasciate il vostro cane libero lungo il greto del fiume, non vi avvicinate troppo per fotografare un bel esemplare in cova, non stendete la vostra stuoia per il pic-nic sui sassi che potrebbero nascondere le uova".

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