
PAURA Il momento in cui l’uomo si è dato fuoco in viale Zara a Milano
Milano, 17 giugno 2018 - Un uomo getta benzina all’ingresso di una macelleria araba. Urla. In mano ha due bottiglie piene di liquido infiammabile. Poi, non appena vede due poliziotti correre nella sua direzione, si lancia in strada. Scatta l’inseguimento. «Ammazzo tutti», grida dirigendosi verso un supermercato. E nel mentre si dà fuoco. Due agenti si tuffano, frenano quella torcia umana prima che possa raggiungere il negozio. Strage sfiorata. Folla accorsa in strada. Una donna recupera un estintore da una farmacia e lo consegna ai poliziotti che spengono le fiamme. Poi la colonna di fumo, l’arrivo dei vigili del fuoco, del 118 e della polizia locale.
Scena da Far West ieri alle 16 a Milano in viale Zara, zona semicentrale della città. L’uomo, A.A.M.H., un egiziano di 29 anni, incensurato, è stato accompagnato in codice rosso al Niguarda con ustioni di secondo e terzo grado sul 55 per cento del corpo: al volto, al tronco, a gambe e braccia. Resta ricoverato in gravi condizioni al Centro grandi ustionati. Feriti lievemente i due poliziotti che lo hanno bloccato, di 26 e 28 anni. Pure loro trasportati al Niguarda, sono stati medicati e dimessi nel giro di poche ore. Non hanno esitato a lanciarsi su quell’uomo per bloccarlo, gettandosi sulle fiamme. Entrambi hanno ustioni sulle braccia, uno dei due pure su viso, schiena e collo.
«Dal balcone ho visto una palla di fuoco in strada», racconta una testimone. «Siamo sotto choc», ripetono i negozianti che hanno assistito alla scena. Sono le 16 quando il 29enne arriva davanti alla macelleria, in una traversa di viale Zara, con in mano due bottiglie piene di benzina e grida rivolgendosi al titolare, pure lui egiziano. Alla base ci sarebbe un dissapore: ventinovenne rabbioso per essere stato allontanato dall’abitazione in cui era stato ospitato dal macellaio. Già sabato c’era stata una prima discussione culminata con una vetrina mandata in frantumi, sempre dal ventinovenne. La seconda volta (ieri) torna “armato” di bottiglie piene di benzina. Sparge liquido sul marciapiede e poi lo getta dentro il locale. Si ripete lo stesso copione di sabato: urla, pretese. Dalla macelleria qualcuno chiama la polizia. In pochi minuti una Volante del commissariato Greco Turro diretto dal vice questore aggiunto Angelo De Simone è sul posto ma quando l’egiziano vede i poliziotti avvicinarsi scatta verso la carreggiata. Corre in viale Zara, stradone con due controviali e sei corsie, tre per senso di marcia, separate da aiuole spartitraffico. Sceglie le corsie di mezzo, continua a correre coi poliziotti alle calcagna.
«Vi ammazzo tutti», urla. Il suo corpo è già imbevuto di benzina, gli basta una scintilla e prende fuoco in un secondo. Poi continua a correre, curvando verso destra. Verso il supermercato, che a quell’ora è pieno di clienti. I poliziotti lo raggiungono, frenano la folle corsa prima che possa raggiungere l’ingresso. Sanno che se quell’uomo coperto di fuoco è una mina vagante pericolosissima. Provvidenziale, l’estintore recuperato da un’attività commerciale vicina che consente di soffocare subito il rogo. La strada si riempie di fumo. Il ventinovenne resta a terra, sdraiato a pancia in giù. Pochi secondi e riesce a sollevarsi e a sedersi sul cordolo dello spartitraffico.
Attorno a lui i poliziotti, ghisa, poi vigili del fuoco e soccorritori del 118. Le sue condizioni sono gravi e viene trasportato d’urgenza in ospedale. In strada restano i segni del rogo appena spento mentre il traffico attorno impazzisce. «Cosa è successo?», domandano alcuni cittadini appena usciti dal supermercato. Senza sapere che, se fossero usciti solo pochi minuti prima, si sarebbero trovati al cospetto di una torcia umana. La strage del pomeriggio, per fortuna, si è solo sfiorata.