
Marina Marzia Brambilla rettrice dell'Università Statale di Milano
Milano – Si va verso il congelamento dell’accordo sugli scambi di studenti e ricercatori - sia in entrata che in uscita - tra l’università Statale di Milano e la Reichman University di Herzliya, nel distretto di Tel Aviv.
La conferma arriva dall’ateneo dopo un incontro tra la rettrice Marina Brambilla e una delegazione dell’Intifada studentesca, con i Giovani Palestinesi e il Coordinamento Unimi per la Palestina. Sul tavolo - da mesi - la richiesta di boicottare i rapporti in essere con le università israeliane. Un precedente c’era già: a fine 2023 era stata formalizzata la sospensione dell’accordo di collaborazione con l’Università israeliana di Ariel, in Cisgiordania, che nei fatti si era chiusa «nella seduta ordinaria del 15 novembre 2022 e, quindi, indipendentemente dall’avvio dell’attuale conflitto in Medio Oriente», avevano spiegato da via Festa del Perdono un anno fa.
La prima richiesta di stop era stata inviata nel 2019 all’allora ministro dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, dagli studiosi italiani che aderiscono all’associazione Sesamo, Società per gli studi del Medio Oriente. L’accordo riguardava un progetto formativo nel campo vitivinicolo. Sul patto con la Reichman - e sui suoi legami con la politica militare israeliana - era stato redatto da alcuni professori della Statale anche un dossier, presentato alla Commissione straordinaria chiamata a vagliare le collaborazioni internazionali, che però a luglio aveva confermato l’accordo.
Nel pomeriggio ad annunciare «una vittoria storica, dopo anni di incessanti mobilitazioni, di resistenza e lotta, che si sono intensificate negli ultimi mesi con occupazioni, raccolte firme e manifestazioni» sono stati i Giovani Palestinesi. Nella loro nota annunciano che l’incontro di venerdì si è chiuso con il congelamento «con effetto immediato, dell’accordo internazionale con la Reichman University, una delle roccaforti del sionismo» e aggiungono che «oggi possiamo dichiarare che l’Università degli Studi di Milano non intrattiene nessun legame con le università dell’entità sionista che opprime il popolo palestinese». Manca però ancora l’ufficialità e il passaggio in Senato accademico: è già fissata per domani una seduta, ma il tema non è all’ordine del giorno. Potrebbe essere discusso nelle riunioni successive. «In occasione dell’annuale aggiornamento delle candidature per la mobilità internazionale verso la Reichman University la Statale conferma che, a fronte del peggioramento del conflitto in Medio Oriente, sta valutando il possibile congelamento della mobilità per l’anno accademico 2025/2026, anche sulla base dell’invito alla cautela pubblicato dalla Farnesina in merito ai viaggi nell’area – precisano dall’ateneo –. Il congelamento non coincide con la rescissione dell’accordo di mobilità che è previsto fino alla fine del 2027. L’argomento verrà discusso in Senato accademico».