Università Statale di Milano, per il cambio di genere sul libretto il “nulla osta” non serve più

Svolta nel regolamento approvato nel 2018: addio certificato, basta l’autodeterminazione. Procedura più snella anche in Bicocca

Studenti soddisfatti

Studenti soddisfatti

Milano – La carriera alias c’era già: dal 2018 studenti, docenti e personale tecnico e persone trans possono utilizzare il proprio nome d’elezione durante il percorso accademico alla Statale di Milano. Dove non servirà più il “nulla osta” dello specialista. La richiesta degli studenti è finita sul tavolo del Senato accademico che ieri ha dato il via libera al nuovo iter per attivare la carriera alias in università. “Lo annunciamo con grande emozione: oggi la Statale ha finalmente approvato un regolamento che permette l’attivazione della carriera alias senza la necessità di presentare alcuna certificazione di incongruenza di genere", sottolinea Chiara Azzolin, senatrice accademica con la lista Studenti Indipendenti - Link.

Per attivare la carriera alias, infatti, era necessario presentare "un certificato di incongruenza di genere, rilasciato solo tramite un percorso psicologicopsicoterapeutico del tutto inopportuno, dal momento in cui nel 2018 l’incongruenza di genere è stata depatologizzata dall’Oms", aggiunge Flavia Faccini, nel Cda dell’ateneo con Studenti Indipendenti - Link.

Un certificato che creava non pochi ostacoli: "Non viene rilasciato a persone non binarie o che non vogliano intraprendere una transizione di genere. Per giunta, un percorso psicologico o psicoterapeutico ha un peso economico impegnativo ed escludente, ed è spesso percepito più come fonte di disagio, che di supporto dalle persone che ne prendono parte", continua Faccini, che ribadisce come il superamento del “nulla osta” sia stato possibile "grazie al continuo confronto con i collettivi queer universitari e cittadini e all’intenso lavoro di collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia della Statale". "Questo regolamento infatti non è un punto d’arrivo, ma un importante passo verso la piena autodeterminazione della persona trans. Continueremo a lavorare affinché ci sia maggiore inclusione per le persone non binarie e un percorso di formazione per tutta la comunità accademica", conclude Faccini. Non serve un "certificato medico” alla Bicocca, dove finora era necessaria un’"attestazione del percorso intrapreso" (come al Politecnico). "Attestazione" che sta per essere superata, anche per snellire la procedura.

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