Un’economia circolare per il futuro

Bruno

Villois

economia circolare dovrebbe costituire l’elemento probante di una complessa, ma possibile, nuova via per rendere compatibile uno sviluppo economico abbinato ad una marcata riduzione del danno ambientale che finora è stato alimentato da un’economia “ordinaria“. L’economia circolare rappresenta un modello di consumo che ha l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi di risorse, sia di energia che di materiali. Al termine della vita della grande maggioranza di ogni tipo di prodotto, i materiali che lo compongono debbono essere recuperati e portati ad un nuovo utilizzo, per ridurre al minimo i rifiuti. Punti cardine del programma sono le risorse sostenibili, l’estensione del ciclo di vita e il recupero e riciclo. Per raggiungere un risultato positivo, derivante da un sostanziale abbattimento dell’inquinamento, serviranno diversi lustri, l’economia circolante concorrerà in misura rilevante all’obiettivo, ma per riuscirci serviranno comportamenti virtuosi da parte dell’intero sistema socio-economico. Spicca la Lombardia, ma anche Milano, se non fosse per l’ancora esagerato inquinamento atmosferico i cui gli indicatori di soglia vengono superati con troppa frequenza. Spetta però a Milano l’invidiabile risultato della raccolta rifiuti differenziata e degli impianti per il riutilizzo degli stessi, così come, grazie ai due termovalorizzatori di ultima generazioni, sta funzionando molto bene lo smaltimento, che produce anche energia pulita, e la logistica della raccolta porta a porta che è efficiente. Attori fondamentali per la riuscita del programma sono cittadini e le componenti servizi e commercio, alle quali compete il ruolo di una raccolta rifiuti operata con una ipercorretta selezione, in modo da realizzare il massimo potenziale per il riciclo. Stesse considerazioni vanno applicate alle produzioni, sia per la tipologia dei materiali, sia per l’energia utilizzata per produrli. Avere la Lombardia, prima regione italiana, e Milano, simbolo dell’internazionalizzazione nel mondo, ai vertici della economia circolare fa ben sperare per un futuro molto più green dell’attuale.