
"Ho misurato con il cellulare il rumore proveniente dalla piazza: ha sfiorato gli 80 decibel. Poi è partito un conto alla rovescia, seguito da urla e fischi per festeggiare un compleanno allo scoccare della mezzanotte. Almeno, stavolta non abbiamo avuto l’esplosione di petardi...". Un’altra notte di disagi in via Cesariano, a pochi passi da via Canonica e dall’Arco della Pace, nella piazzetta diventata uno dei punti caldi della movida. I residenti lo hanno denunciato su queste pagine ieri. E tra venerdì e sabato "non è cambiato nulla", spiega un residente sconsolato. Anzi, nel fine settimana, se possibile, la situazione peggiora. "Dalle finestre sentiamo tutto, è come avere la movida in casa", ripetono i cittadini esasperato dalle notti insonni.
La settimana scorsa, a un certo punto erano esplosi fuochi d’artificio (una scena gemella a quanto accaduto in via Lecco qualche giorno fa), per il festeggiamento di un compleanno. "Ma anche se non ci sono i petardi, il brusìo e gli schiamazzi sono continui, fino alle 2 di notte, in un luogo in cui si concentrano sei locali e che diventa pure un punto di raduno di gruppi di giovanissimi", aggiungono ancora i residenti, che propongono "un presidio fisso di forze dell’ordine, come avviene all’Arco della Pace, per disincentivare i comportamenti incivili".
Una situazione che è anche all’attenzione del Municipio 1, come già sottolineato dal presidente Mattia Abdu: "Via Cesariano è in cima alle nostre priorità". L’assessore municipale Lorenzo Pacini, che tra le deleghe ha quella alle Politiche giovanili, è da mesi attento al fenomeno: "C’è un equilibrio da trovare. Propongo un tavolo di confronto che coinvolga residenti, gestori dei locali ed esercizi commerciali, ragazzi che frequentano il posto e istituzioni", aveva spiegato al Giorno. Anche la zona ovest di via Paolo Sarpi chiede di partecipare al tavolo di confronto, "perché anche da noi c’è un’alta concentrazione di locali e disturbo continuo della quiete pubblica. Fino alle 2 non si chiude occhio", la testimonianza di Andrea Rossotti, referente dell’associazione "Sarpi West non Far West", in collaborazione con ViviSarpi.
Marianna Vazzana