Una targa per Saronio

Milano ricorda Carlo Saronio, una delle vittime “dimenticate’’ degli Anni di Piombo. La storia del giovane morto il 15 aprile 1975 durante il suo rapimento, organizzato dal sedicente Fronte Armato Rivoluzionario Operaio, è tornata agli onori della cronaca nell’ottobre 2020, quando il giornalista Mario Calabresi ha pubblicato il libro “Quello che non ti dicono’’ proprio sulla tragedia che ebbe come protagonista Saronio.

Il 26enne, nel 1975 ingegnere e ricercatore presso l’Istituto Mario Negri, era figlio di una delle famiglie più ricche di Milano. Proprio per questo motivo i militanti del movimento di estrema sinistra sopracitato, con l’aiuto di alcuni uomini della malavita comune reclutati per l’occasione, rapirono il giovane rampollo per finanziare le loro attività terroristiche. Ma qualcosa andò storto. Saronio rimase ucciso da una dose eccessiva di cloroformio usato per addormentarlo. Nonostante ciò, i sequestratori chiesero e ottennere il pagamento del riscatto per il suo rilascio, perché la famiglia del giovane non venne mai informata della morte di Carlo. Il corpo della vittima sarà rinvenuto solamente nel 1979 e sepolto al Cimitero Monumentale.

La Fondazione Darefrutto, di recente, ha proposto al Comune di realizzare, a propria cura e spese, una targa in memoria di Carlo Saronio, una targa che sarà posizionata in corso Venezia 30, sulla facciata del palazzo in cui viveva e davanti al quale fu rapito il giovane. Una delibera di Giunta approvata mercoledì scorso ha dato il via libera alla collocazione della targa.

M.Min.

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