Elena Capilupi
Cronaca

Una ricerca “Estetika”. Le opere di DutyGorn un viaggio tra colori e la ricerca del bello

L’artista pop ed elegante approda a Stazione Arte Contemporary fino al 30 novembre con i suoi quadri tridimensionali "Giallo, rosso, azzurro, blu e nero sono il mio marchio di fabbrica".

Una ricerca “Estetika“ . Le opere di DutyGorn un viaggio tra colori e la ricerca del bello

Milano-  DutyGorn artista milanese classe 1980, è una figura estremamente poliedrica nel panorama artistico milanese. Dopo aver esposto in diversi Paesi, inaugura la sua nuova mostra “Estetika”: un inno alla perfezione nella bellezza e canale di contatto con il suo pubblico.

Chi è DutyGorn e come nasce la sua arte?

"DutyGorn era la mia firma quando ho cominciato a muovermi nel mondo dei graffiti durante gli anni dell’adolescenza. Da lì ho iniziato poi a lavorare su ritratti e nel 2003 ad appena ventitré anni ho cominciato a esporre i miei primi lavori su tela, notando un inaspettato interesse".

I suoi soggetti preferiti sono soprattutto volti: si ispirano a persone reali?

"I miei ritratti, spesso, non rappresentano volti di persone conosciute. Lavoro con ritagli di

giornale che vengono assemblati e ricostruiti come un vero e proprio collage pittorico. La scomposizione non è pensata, ma guidata dall’istinto del momento".

Quali sono i tratti distintivi della sua arte?

"Curo moltissimo i dettagli, non lascio nulla al caso. I colori che utilizzo, come il giallo, il rosso,

l’azzurro, il blu e il nero, sono quasi un mio personale marchio di fabbrica. Rappresentano la mia personalità, un mix di tonalità calde che esprimono positività e fredde che rappresentano

negatività, messe insieme per creare un’armonia unica. Mi piace decostruire i soggetti per

comunicare sempre nuovi messaggi e far percepire la mia arte come in continua evoluzione e mai statica. Il punto centrale delle mie opere è stimolare l’interazione con le persone: attraverso i volti ognuno può percepire emozioni e sensazioni sempre diverse. La mia attenta ricerca stilistica, finalizzata a valorizzare ogni singolo dettaglio, fa sì che i visi che rappresento diventino un canale di comunicazione con il pubblico. Le opere creano un dialogo con l’osservatore, permettendo di comprendere il mio flusso creativo e la mia visione estetica dell’arte. Dai graffiti nasce poi la mia tendenza a riutilizzare pezzi di recupero da aggiungere ai lavori per dargli un tocco ancora più personale".

Quali sono i suoi artisti di riferimento?

"Nelle mie opere voglio celebrare alcuni geni del passato che ispirano da sempre la mia produzione come Warhol, Malevich, Rosenquist, Lichtenstein, Mimmo Rotella e Depero. Proprio come loro, cerco l’innovazione e la rottura con ciò che è già stato fatto per esprimermi nel modo più chiaro e sincero possibile".

Negli anni ha reso nota la sua arte anche grazie alla collaborazione con diversi brand.

"Le collaborazioni mi hanno sempre permesso di entrare in contatto con diverse industrie e di reinterpretare l’arte e le opere da diverse prospettive. Ritengo che l’arte, la moda e il design siano elementi con una propria unicità ma che si sviluppano parallelamente e si influenzano reciprocamente, in un flusso unico di creatività e innovazione".