
Claudio
Galli*
Sembra si stia avvicinando il momento della ricostruzione dopo 16 mesi complicatissimi che hanno modificato le nostre vite e imposto restrizioni durissime. La maggior parte dei Governi ha imposto chiusure cercando di salvaguardare almeno una parte importante del comparto economico “sacrificando” quasi ovunque istruzione, spettacolo, cultura e sport. Così come gli effetti del Long Covid cominciano solo adesso ad essere analizzati, l’impatto delle chiusure in questi settori andrà studiata da qui ai prossimi anni perché potrebbe avere gravi ripercussioni sottovalutate o, almeno, sotto considerate, soprattutto tra i più giovani. Concentrandosi sull’aspetto della pratica fisica e sportiva, che conosco meglio, tutti abbiamo vissuto con animi contrastanti i tentativi delle persone di crearsi una routine giornaliera fatta anche di attività fisica come la corsa per cercare di affrontare le limitazioni delle lunghe giornate chiusi uin casa. In questo lunghissimo inverno alla corsa e all’attività fisica da casa, magari con l’ausilio di istruttori in videocall e corsi online, abbiamo assistito al progressivo sviluppo di attività sportive concesse tra cui hanno svettato tennis e padel. Attraverso queste attività abbiamo cercato di mantenere decente forma fisica e qualche forma di socialità di cui ci siamo scoperti (io per primo) avere necessità e questo ha portato ad una più diffusa presa di consapevolezza anche in Italia di quelle che sono le peculiarità positive dell’attività fisica anche destrutturata e dell’importanza che ha per il singolo e la sua qualità di vita. Non siamo ancora fuori dal periodo buio ma è già ora di ragionare su come intervenire e cosa organizzare affinché si possano usare tutte le nuove informazioni emerse da inizio 2020 per creare un circolo più virtuoso nella vita delle persone invogliandole con progetti mirati e diffusi sul territorio, gratuiti, che mirino ad abbattere la sedentarietà e a trovare una via per socializzare. Nei momenti di difficoltà si nascondono opportunità di miglioramento sia personale che di gruppo e lo sport può e deve essere un veicolo importante per promuovere uno stile di vita più sano che ha ripercussioni positive sulla percezione di sé e della propria vita. L’attività sportiva di base e lo sport giovanile e amatoriale siano fulcro di una nuova “way of life” più umana che trasmetta anche quei valori positivi insiti nella collettività che in questo anno solitario abbiamo un po’ dimenticato. In sostanza più cultura, più socialità, maggior attenzione all’istruzione e importanti progetti sportivi diversificati ma sempre sotto un’unica regia organizzativa in modo da armonizzarli e renderli coerenti e complementari tra di loro sono una strada obbligata per qualsiasi amministrazione illuminata che pensi al benessere dei cittadini come fulcro della propria attività. *Powervolley Milano