Abbiamo chiesto a una nostra compagna, che è stata in quarantena fiduciaria, di raccontarci com’è stato fare didattica a distanza per due settimane. Per lei è stato difficile comprendere certi argomenti delle lezioni svolte in classe e di conseguenza svolgere i compiti assegnati per casa.
È stato complicato anche studiare perché non poteva assistere alle interrogazioni per la nostra privacy, inoltre quando la professoressa spiegava alcune volte c’erano delle interferenze di linea quindi non riusciva a seguire proprio tutta la lezione del prof.
Tuttavia ci sono dei lati positivi dello stare in quarantena, per esempio si può stare più vicini ai propri genitori (soprattutto se sono in smartworking), ci si può alzare più tardi, non portare il peso della cartella per arrivare in classe, non preparare la cartella tutte le sere, rimanere in tuta tutto il giorno, non indossare la mascherina. Tuttavia, per quindici giorni non ha potuto uscire per vedere i propri amici e parenti.
La nostra compagna ha già vissuto una quarantena all’inizio dell’anno scolastico, l’unica differenza è che durante la seconda quarantena ha potuto frequentare le lezioni online attivate dai docenti durante le lezioni in presenza rimanendo aggiornata sugli argomenti affrontati.
E così si è sentita meno sola.