ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Una catena umana per difendere il territorio

Flash mob riuscito a Vanzago contro la realizzazione del quarto binario. In 200 hanno sfilato nei luoghi del "disastro" per denunciare ciò che accadrà

di Roberta Rampini

Una catena umana nei luoghi che saranno distrutti dalla realizzazione del quarto binario. Una catena umana per difendere case, alberi e aree verdi. Da via Vittorio Veneto, strada che verrà inghiottita dall’ampliamento delle sede ferroviaria con abitazioni che si troveranno una barriera anti rumore alta 4 metri davanti casa. Fino alla zona della Filanda, dove ci saranno espropri e disagi per le famiglie che vivono nei condomini residenziali con vista sui binari.

All’insegna dello slogan "più carrozze e meno binari" ieri mattina duecento cittadini di Vanzago hanno protestato contro il potenziamento della linea ferroviaria Rho-Gallarate, che prevede il quarto binario da Rho a Parabiago. La protesta è stata organizzata dal Comitato Rho-Parabiago da oltre un decennio impegnato a contrastare l’opera a suon di ricorsi, petizioni, osservazioni e lettere di denuncia.

Nove chilometri per una spesa che è arrivata a 417 milioni di euro (+34% rispetto al costo iniziale), 354 espropri, 107 edifici demoliti e 35 famiglie costrette a cambiare casa, 31 aree di cantiere in mezzo ai centri abitati, 473mila metri quadrati di aree verdi cementificate. I vanzaghesi hanno sfilato per denunciare le gravi criticità del progetto e l’azione del Governo, "il quarto binario è già stato bocciato dal Tar e dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici e nonostante le modifiche al progetto resta ancora un’opera insostenibile per il nostro territorio - spiega Dalia Sartirana, portavoce del Comitato - anche la stazione ferroviaria verrà demolita, ci sarà solo una fermata, senza sala d’attesa e altri spazi. Alcune vecchie corti saranno abbattute, nei cinque anni di cantiere avremo centinaia di camion che transiteranno sulle strade urbane. È inaccettabile che siano stati chiesti i fondi del Recovery Plan, per un’opera che il territorio non vuole, è una beffa che sia stato nominato come commissario straordinario l’amministratore delegato di Rfi, proponente dell’opera".

Arrabbiati e amareggiati per la superficialità con la quale è stato predisposto il progetto, "noi abbiamo scoperto che sulle mappe la nostra casa non era stata considerata e quindi non era previsto l’esproprio, peccato che che è proprio sulla linea del quarto binario, tecnici e progettisti dovrebbero venire qui a Vanzago per vedere di cosa stiamo parlando, non si posso fare progetti a Roma senza conoscere il territorio dove andranno a impattare", protesta un residente.

Da settimane sulle recinzioni e sui balconi sono apparsi decine di striscioni di protesta, "è solo l’inizio, andremo avanti con la mobilitazione per difendere le nostre cas". Tra i manifestanti anche il sindaco, Guido Sangiovanni, da sempre contrario al progetto. Durante il flash mob sono state realizzate alcune riprese con un drone per un filmato divulgativo che documenti gli impatti negativi del progetto e la contrarietà dei residenti, "tutta Italia deve vedere come verrà devastata Vanzago, tutta Italia deve sapere che ingiustizia stanno subendo migliaia di cittadini", spiega il Comitato.