
Il cantautore Morgan ha protestato dopo l’affissione del cartello nei bagni
Spunta un cartello con l’indicazione "orinatoio Morgan" nei bagni femminili al Mi Ami Festival in corso a Milano. E il cantautore, all’anagrafe Marco Castoldi, si ribella contro quella che considera "un’umiliazione pubblica contro di me". L’avviso diretto al pubblico di donne presenti alla manifestazione musicale, che indica dove urinare, porta anche un “firma“: "Ad imperitura memoria, la comunità artistica italiana tutta". Un gesto che, presumibilimente, è riferito alle accuse di stalking a carico di Morgan, denunciato dalla ex fidanzata Angelica Schiatti, e anche ai coportamenti sopra le righe e a frasi ritenute sessiste durante alcune sue apparizioni pubbliche e programmi tv.
Gli organizzatori del Mi Ami, una delle storiche kermesse musicali milanesi, "festival della musica bella e dei baci", si smarcano sostenendo di non c’entrare nulla con l’iniziativa. E che qualcuno ha posizionato la targa, poi fotografata e rimbalzata sui social, a loro insaputa. Morgan, intanto, ha scritto un pubblico appello sulle pagine di Mow (mowmag.com), in cui chiede espressamente un intervento ai colleghi musicisti e una netta presa di posizione da parte degli organizzatori del festival: "C’è la risata facile di chi, in nome di un presunto spirito libero, si arroga il diritto di trasformare un volto, un nome e un corpo in bersaglio da orinatoio. Siamo nel 2025, ma questo episodio profuma di medioevo: quello della gogna e del disonore esposto alla folla. È ancora più grave che sia avvenuto in un contesto culturale, quello musicale, che dovrebbe invece farsi spazio di confronto e dignità per tutti. Io non rispondo con odio, ma con consapevolezza. E chiedo pubblicamente: Che gli organizzatori del Mi Ami Festival chiariscano immediatamente chi ha autorizzato o installato questo ‘’manifesto’’; che venga rimossa ogni traccia fisica o digitale di questo atto, e venga chiesto scusa; che venga aperto un dibattito pubblico su ciò che oggi viene considerato ‘’arte’’ e su come viene trattato un artista che ha osato non uniformarsi. Difendere la libertà – conclude – significa anche impedire che venga calpestata sotto forma di umiliazione pubblica. Io sono Morgan. Ma qui non si tratta solo di me".
Il cantautore, intanto, è sotto processo a Lecco per stalking ai danni della ex fidanzata Angelica Schiatti. A seguito del risalto mediatico conseguente alle accuse, si è visto annullare alcune importanti collaborazioni professionali che però, secondo la difesa e lo stesso musicista, sarebbero state cancellate senza neppure attendere l’esito del processo. Intanto Schiatti, che lo aveva denunciato nel 2020, si è ritirata dal programma di giustizia riparativa che aveva già ottenuto il via libera del Tribunale di Lecco: "L’ennesima delusione di un sistema che ha sempre tutelato più l’imputato della vittima", ha spiegato Schiatti attraverso la sua avvocata denunciando, di nuovo, le lungaggini nei processi su casi di violenza sulle donne.
Andrea Gianni