REDAZIONE MILANO

"Un segno di speranza. Un modello positivo"

Con queste parole il Cardinale. Carlo Maria Martini inaugurò . negli anni ’90 la struttura. che accoglieva persone fragili.

Era la fine degli anni Cinquanta, quando l’allora sindaco Abramo Oldrini decise di far costruire la Casa Albergo per dare un posto dignitoso a chi aveva bisogno. In quell’epoca erano i tanti operai che arrivavano a Sesto per lavorare nelle fabbriche. Poi sono diventati sfrattati, anziani soli, famiglie seguite dai servizi sociali. Per decenni quella struttura di via Fogagnolo è stata un pezzo fondamentale dello stato sociale sestese. Un pezzo di welfare, che mercoledì è stato chiuso per mettere l’immobile in vendita, ancora non si sa con quale progettualità e funzione futura. "La Casa Albergo fu un segno tangibile di solidarietà e accoglienza - spiega l’ex sindaco Giorgio Oldrini, figlio di Abramo -. Poi il sindaco Filippo Pennati ne cambiò lo scopo grazie a un accordo con la Fondazione San Carlo, per ospitare persone in difficoltà". Alla nuova inaugurazione arrivò anche il Cardinale Carlo Maria Martini, che definì la struttura "una goccia nel mare della questione abitativa" e "un segno di speranza. La collaborazione tra istituzioni ed enti caritativi per rispondere è un modello positivo, coraggioso ed efficace da seguire per risolvere queste ed altre emergenze".

Un modello messo in discussione fin dall’arrivo della Giunta Di Stefano. Nel 2018 non prorogò la decennale collaborazione con la Fondazione San Carlo, accusando la precedente amministrazione di "spreco assurdo di risorse pubbliche" per un canone "irrisorio". Poi, dopo un bando andato deserto, decise l’affido diretto alla Fondazione VVvincent. Infine, i contenziosi avviati e vinti contro la onlus per inadempimento contrattuale e occupazione abusiva. La.La.