Un "robottino" da competizione

Quattro studenti e un insegnante dell’Itis Marconi parteciperanno alle finali nazionali della “RomeCup“

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di Monica Autunno

Il robot “da salvataggio” progettato e realizzato dagli studenti si muove sulla “Rescue line”, la linea nera del campo di gara, che simula una grande catastrofe: avanza, cambia direzione, salta ostacoli. E alla fine, su una benna, carica e mette in salvo vittime. Pronti a partire per Roma quattro studenti e un insegnante dell’Itis Marconi: parteciperanno alla fase finale delle gare nazionali “RomeCup”, competizione di robotica e scienze promossa da Fondazione Mondo Digitale. Un multievento, una tre giorni (dal 2 al 4 maggio) immersiva su presente, futuro e futuribile, a tutta scienza e tecnica, che coinvolge scuole, centri di ricerca, aziende, università e istituzioni. Di nuovo in presenza, dopo due anni di stop causa Covid, avrà come scenario prima l’edificio Marco Polo dell’Università della Sapienza e poi, per la finalissima e le premiazioni, la Protomoteca in Campidoglio. Chi vince va ai mondiali: "Ma per ora – dice il professore, Alfredo Boccasile – pensiamo a goderci questa esperienza. E le bellezze di Roma". Il gruppo di giovani studenti programmatori che partecipa alla gara è composto da Michele Marcantonio, della quarta AE, e da Deivydas Zube, Samuele Monzani e Mattia Benelli della quinta AE. Con loro ha lavorato anche Riccardo Conte della quinta B. Il “gruppo Marconi” accompagnato da Boccasile, prof di Sistemi automatici, partecipa, in una competizione che conta varie sezioni differenziate per età e tematiche, alla “Rescue Line”: un robot, programmato dagli studenti, gareggia “sul campo” alla ricerca di dispersi in un contesto di evento catastrofico simulato. Per esempio fra le macerie di un terremoto. Ed eccolo il “robottino” made in Gorgonzola, una sorta di piccolo cingolato, programmato con Arduino, in movimento sulla rescue line del campo di gara simile a quello che dovrà macinare a Roma. Gli studenti in laboratorio mettono a punto i dettagli, verificano codici, simulano pesi, monitorano i percorsi. "Avevamo già preso parte in passato a questa gara – spiega Boccasile –. Quest’anno, dopo il Covid, ho pensato di ritentare, anche per premiare con una esperienza diversa l’impegno dei ragazzi. Ne ho parlato con il preside Alessandro Colombo, abbiamo acquistato i kit di robotica ed è partito il lavoro. Hanno lavorato molto anche da casa". Partner del percorso la RoboSystem di Bussero, società che si occupa di automazione "e dove lavora Mattia Rossi, nostro ex studente, che nel 2008 partecipò a Torino alla prima gara nazionale della RoboCup Junior e che nel frattempo si è laureato in ingegneria".

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