"Un passato che fa ancora rumore: lottavano per un futuro migliore"

Studenti a Cinisello Balsamo presentano progetto sulla memoria storica e deportazione durante il nazifascismo, evidenziando l'importanza di non dimenticare.

"Un passato che fa ancora rumore: lottavano per un futuro migliore"

"Un passato che fa ancora rumore: lottavano per un futuro migliore"

Hanno realizzato diverse ricerche sul territorio, insieme all’Aned e a Giorgio Oldrini, figlio del deportato Abramo. Gli studenti della classe 4G dell’Ips Enrico Falck hanno presentato il loro progetto “Un passato che fa ancora rumore“ anche a un bando regionale sui viaggi della Memoria. "È stata un’occasione di fare rete. I ragazzi hanno lavorato tanto e le associazioni sono state preziose – ha spiegato la professoressa Laura Guzzetta -. Abbiamo il dovere di dare risonanza a questi momenti per dovere civico, mai banale né retorico, perché la cronaca ci dice che non abbiamo imparato abbastanza dalla storia. Se guidati e sollecitati, gli studenti ci danno feedback positivi, ci stupiscono e sono protagonisti del presente". I ragazzi dell’indirizzo Salute hanno creato anche un diario immaginario di un deportato, che spiega il motivo dell’adesione agli scioperi del 1944.

"L’unica colpa è aver lottato per un futuro migliore contro una dittatura nazifascista e per condizioni di vita più umane. Oggi non dobbiamo dare per scontati i diritti che possiamo esercitare. Noi che li abbiamo ricevuti senza troppa fatica", hanno sottolineato gli alunni. "Tredicimila abitanti aveva Cinisello e bastava una spia per mandare tante persone nei guai – hanno ancora raccontato -. Lavoravano soprattutto nelle fabbriche di Sesto convertite dai nazisti a fabbriche di guerra". In questa zona ci fu soprattutto una deportazione politica. Quasi 600 lavoratori furono deportati in particolare a Mauthausen: metà non tornarono. La.La.