Un campo di Libera nei luoghi della legalità ritrovata

I 12 volontari da 19 a 30 anni per 4 giorni lavoreranno nel nido del carcere bollatese

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Alza la posta in gioco l’asilo nido Biobab, aperto nel 2016 dalla cooperativa Stripes all’interno del carcere di Bollate. Esempio virtuoso di integrazione tra carcere e comunità esterna, aperto ai figli di detenuti, agenti di polizia penitenziaria e famiglie del territorio, a luglio ospiterà il campo di impegno e formazione “Oltre Milano” del progetto “E!State Liberi” organizzato dall’associazione Libera. Un appuntamento estivo con campi di volontariato in Italia per valorizzare il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie e per trasmettere i valori della legalità e dell’antimafia. Ma quest’estate Libera Milano e le cooperative Stripes e Il Grillo parlante hanno organizzato un nuovo campo sul territorio per raccontare luoghi e impegno verso i temi della legalità. Si parte dalla Bottega del grillo, il bene confiscato a Garbagnate Milanese gestito dalla coop Il Grillo parlante, poi i volontari andranno alla scoperta dell’asilo nido del Biobab e chiuderanno a “La Tela”, l’Osteria sociale del Buon essere che ha preso vita in un bene confiscato a Rescaldina. "Dal 15 al 18 luglio avremo quattro giorni di impegno e formazione – spiega Lucilla Angelucci del Coordinamento di Libera Milano –. Occasione per approfondire la conoscenza delle mafie al nord, ascoltare testimonianze di memoria, scoprire i beni confiscati del territorio e progetti sociali".

I dodici volontari dai 19 ai 30 anni conosceranno e lavoreranno anche nel centro per l’infanzia e le famiglie all’interno del carcere e verranno coinvolti nella realizzazione del “Giardino della legalità” dove i bambini ospiti del servizio per l’infanzia potranno giocare e divertirsi. "È la prima volta che partecipiamo a un campo di Libera – spiega Dafne Guida, presidente della cooperativa –. Per Stripes la legalità ha rappresentato da sempre un principio irrinunciabile nell’azione della cooperativa e valore fondamentale su cui si fondano le nostre proposte educative. Vogliamo andare oltre questi tempi difficili della pandemia insieme ai giovani in un’esperienza di memoria e impegno". Roberta Rampini

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