Ultranovantenni in prima linea per l’Africa

Quattro anziane donne a Milano realizzano oggetti con stoffe africane per raccogliere fondi a sostegno dei centri nutrizionali per bambini in Malawi. L'iniziativa, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, dimostra che esistono alternative alle case di riposo tradizionali. Gli oggetti sono in vendita nella casa "Viva gli anziani" e il messaggio è chiaro: "Non si è mai troppo anziane per aiutare gli altri".

Ultranovantenni in prima linea per l’Africa

Ultranovantenni in prima linea per l’Africa

Hanno superato il giro di boa dei 90 anni, e da Milano portano la loro solidarietà a donne che vivono dall’altra parte del mondo. Con stoffe africane hanno realizzato oggetti in vendita per raccogliere fondi a sostegno dei centri nutrizionali per bambini in Malawi gestiti dalla Comunità di Sant’Egidio. Protagoniste dell’iniziativa sono quattro donne, la più giovane ha 70 anni e la più anziana ne ha 96, con diverse esperienze di vita alle spalle, che abitano nella casa “Viva gli anziani“ in via Mario Bianco 20. Un appartamento, in un immobile confiscato alla mafia, dove si sperimenta un modello di convivenza alternativo alla Rsa.

"Sono aiutate da operatori e volontari – spiega Riccardo Mauri, della Comunità di Sant’Egidio – ma conducono una vita autonoma. La nostra è una scommessa, per dimostrare che quella della casa di riposo non è l’unica soluzione possibile per la cura degli anziani. Le ospiti hanno deciso di aiutare altre donne e bambini che si trovano in situazioni critiche, dando un senso a questo 8 marzo". I lavori realizzati con le stoffe provenienti dall’Africa sono in vendita fino a domani nella casa “Viva gli anziani“ che, per l’occasione, dalle 15 alle 18 apre le porte a chiunque vuole conoscere questa realtà e l’iniziativa “Nonnafrica-Solidarietà fra nonne“. Il senso del progetto è racchiuso nel messaggio trasmesso ai visitatori, che verranno accolti con tisane calde e biscotti: "Non si è mai troppo anziane per aiutare gli altri".

A.G.