ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Uffici in affitto: richieste in picchiata del 29%

Il dato è relativo al mese in corso rispetto a settembre del 2019. Incidono lo smartworking e il momento economico non favorevole

di Annamaria Lazzari

Lo smartworking fa fuori gli uffici. I cartelli per affittare gli spazi spuntano in tanti centri direzionali. Dalle Torri Richard lungo il Naviglio Grande al Caldera Park di Quinto Romano, fino all’avveniristico complesso "Mac 567" al quartiere Maciachini. Cosa sta succedendo ai business center sotto la Madonnina? Lo ha spiegato qualche giorno fa il sindaco Giuseppe Sala: "Le aziende sono ciniche, dovranno trovare formule per ridurre costi. Stanno cominciando dagli spazi. Questo a Milano è evidentissimo".

Un’evidenza supportata anche dall’analisi dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it sull’andamento attuale del mercato degli uffici in città, confrontandolo con quello di un anno fa. Sul fronte delle locazioni, il crollo della domanda, tra questo settembre e quello del 2019, è del 29%. L’offerta è invece in crescita del 6%. Anche il prezzo dei canoni è in aumento del 5% ma quest’ultimo dato non è necessariamente un segnale di dinamicità: "Il lieve aumento del canone medio di locazione per gli uffici può essere dovuto a una maggiore offerta sul mercato anche di immobili di qualità superiore, che quindi concorrono alla crescita del valore medio degli spazi disponibili in affitto" precisa l’analisi di Immobiliare.it.

La diminuzione della domanda è a doppia cifra anche per quanto riguarda gli spazi di coworking: meno 21%, a fronte di un incremento dell’offerta del 6%; i canoni sono diminuiti del 9%. Anche per gli uffici "come nel settore residenziale, questo è un momento di transizione e attesa per il mondo immobiliare: i proprietari, prima di intervenire al ribasso sui prezzi, preferiscono capire cosa succederà al mondo del lavoro e attendere i prossimi sviluppi dell’emergenza sanitaria" spiega l’Ufficio Studi. C’è qualcuno che già approfitta dello spopolamento dei giganti di vetro e acciaio. Succede tra alcuni ingressi delle Torri Richard, eredità di Ligresti. Il complesso, risalente agli anni Novanta, si compone di sette edifici. Nel passato c’erano gli uffici di Nestlé mentre nel futuro è atteso il campus Wpp, colosso della pubblicità. Con gli impiegati in smartworking, sotto alcuni grattacieli sono già apparsi giacigli per senzatetto.

Il lavoro a distanza al Caldera Park Worklife, dove hanno sede i maggiori operatori internet del Paese, ha provocato la chiusura di molte attività in zona. Non hanno più riaperto il bar Sapori Italiani, il pub Akkademia II e il ristorante Solopesce di via Novara, proprio a pochi passi dalla cittadella tecnologica dove prima del virus si recavano ogni giorno a lavorare 4mila dipendenti. Uffici in locazione anche nel business park "Mac 567" di via Imbonati. Sugli ex terreni della "Carlo Erba" sono sorti da un decennio tre grandi edifici, concepiti da Sauerbruch&Hutton, riconoscibili per i pannelli di vetro colorato, dove hanno sede anche Star e Universal Music. "In quest’area gravitavano ogni giorno 7mila dipendenti, un terzo è tornato alla propria scrivania" dice Domenico Sarnataro, titolare di Napoli Café.