Ue alleata leale con personalità ma non suddita

Riccardo

Riccardi

Europa si sentiva al sicuro ed appagata. Il suo suolo, passati oltre 70 anni, sembrava non dovesse essere più solcato da scarpe chiodate. E invece è un anno che i cannoni vomitano fuoco e i missili distruggono persone e cose. La Russia ha invaso l’Ucraina per “un maggiore spazio vitale” indispensabile alla “sua difesa”. La storia di quelle terre martoriate è lunga e complessa. Con un filo conduttore. La voglia di rinascita di un impero che l’autocrate al potere vuole. Se la gente soffre, questa è una variabile indipendente. La follia di onnipotenza acceca “il savio principe” che, secondo Machiavelli, deve amare la pace e fuggire la guerra. Questa non nasce per caso. La vulgata ricorda Troia per l’entrata in un talamo altrui; la prima guerra mondiale per l’assassinio di un Arciduca, la seconda, per il mostro. Probabilmente Putin era più europeo che asiatico. Fu ospite sgradito al commensale Usa di riguardo e per questo non invitato alla mensa europea. Ora vuole rovinare il banchetto. Ed ha colpevolmente invaso senza alcuna giustificazione. La fuga della Nato da Kabul, l’Europa, Frankenstein con tanti pezzi di carne senza anima, debole. La crisi delle democrazie inspecie Usa e le armi energetiche che interessano la Cina, lo hanno indotto a credere che l’incursione sarebbe stata una passeggiata. Fermo restando che l’Ucraina va sostenuta, Usa ed Europa perché non si interrogano sul loro passato silenzio assordante che sta facendo della Russia una nazione asiatica anziché europea? Lo zarismo era continentale. Il sovietismo siberiano. C’è il pericolo di un ritorno, diverso perché la Storia non si ripete, di un impero a metà tra il regime per grazia di Dio e per la estorta volontà di un popolo proletario. Sottomesso. L’Europa non può che essere atlantista. Alleata leale con una sua personalità. Non suddito soltanto obbediente.

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