Ventenne travolto e ucciso mentre fa flessioni in tangenziale, assolto il conducente: “Non si può prevedere una bravata”

Assolto dall’accusa di omicidio stradale il giovane che nel novembre 2021 investì Isac Djaniel Beriani. Ecco le motivazioni del giudice

Isac Djamel Beriani e l'auto che l'aveva travolto

Isac Djamel Beriani e l'auto che l'aveva travolto

L’automobilista che il 21 novembre 2021 ha travolto e ucciso il ventenne Isac Djaniel Beriani mentre faceva delle flessioni in piena notte sulla Tangenziale Est di Milano è stato assolto perché non può essere “addebitata al conducente di un veicolo che viaggiava in orario notturno una penale responsabilità per l’investimento di un pedone che, sulla carreggiata autostradale, stava tenendo un comportamento totalmente incompatibile con le più elementari regole di prudenza, senza alcuna giustificazione plausibile se non quella di cimentarsi in una bravata”.

Sono queste le motivazioni – pubblicate oggi – della sentenza con cui il giudice dell’udienza preliminare Luca Milani, lo scorso 10 aprile, ha assolto perché il fatto non sussiste” l’automobilista, all’epoca di 21 anni, dall’accusa di omicidio stradale. La sera della morte, Isac Djaniel Beriani, verso le 3.30, dopo aver bevuto molto in una serata con amici, si era messo a fare flessioni nella corsia centrale della Tangenziale Est di Milano. Morì poco dopo l’investimento.

La “ipotetica riduzione della velocità di marcia”, spiega ancora il giudice, “non avrebbe impedito l'impatto” e va considerata, si legge ancora, la “condotta spericolata”, “anormale e non preventivabile”.

Stando alla ricostruzione, la macchina con a bordo Beriani e gli amici si trovava in tangenziale perché i giovani stavano rincasando da una festa. Erano le 3.30 del 21 novembre quando l'auto si è fermata a lato della strada, probabilmente perché uno dei passeggeri si era sentito male per via dei troppi drink. Isac a quel punto è sceso per andare nella corsia di destra della carreggiata, la seconda in direzione nord, dove ha cominciato a fare le flessioni. I cinque amici sono andati via con l'auto “per paura” dopo aver visto l'amico che veniva travolto, salvo tentare di tornare sul posto, senza riuscirci perché lo svincolo era stato chiuso per l'arrivo dei soccorsi.