Uccise, ma è incapace d’intendere "Se è psicotico non doveva guidare"

Emozione e rabbia tra gli amici e i conoscenti di Laura e Claudia, le due amiche travolte sull’A4 tre mesi fa

Uccise, ma è incapace d’intendere  "Se è psicotico non doveva guidare"

Uccise, ma è incapace d’intendere "Se è psicotico non doveva guidare"

"Non me la sento di puntare il dito, ma è evidente che qualcosa in questa vicenda non è andato come doveva andare e chi doveva controllare forse non lo ha fatto a dovere". Il sindaco di Rescaldina, Gilles Ielo, ricorda la figura della concittadina Claudia Turconi, una della due vittime, insieme all’amica Laura Amato, del drammatico incidente avvenuto intorno alle 2.30 della notte tra venerdì 17 febbraio e sabato 18 febbraio alla barriera Milano Ghisolfa in direzione di Torino, in territorio di Rho. Claudia, di 59 anni, residente a Rescaldina, madre di quattro figli, lavorava come Os alla Fondazione Colleoni di Castano Primo. Le due donne erano insieme dopo aver trascorso una serata con amici per festeggiare un compleanno. Poi il tragico destino. "In paese rimangono due figli di Claudia, che abitava vicino al comune – prosegue Ielo –. Avevo fatto loro le condoglianze quando era successo l’incidente. Oggi si può dire che probabilmente questa persona non doveva girare in auto e forse, visti i gravi problemi psichici, non avrebbe dovuto neanche avere la patente. È comunque difficile vigilare su queste persone, Noi stessi come amministratori pubblici abbiamo diverse segnalazioni in paese di soggetti più o meno pericolosi, o comunque in situazioni molto particolari. Credetemi: non è facile intervenire in tal senso. C’è un ginepraio anche dal punto di vista di interventi legali e sanitari, di tso e di altro per poter sventare pericoli per la comunità". Su instagram anche l’amica del cuore delle due vittime, Francesca Meloni, qualche giorno fa ha ricordato con un post Claudia e Laura a tre mesi dalla tragedia: "Per ora sono ancora a terra e voi in cielo. Non ho ancora capito , il mio cuore lo rifiuta. Sono in atttesa. Di una cosa ho la certezza: vi amo!". Commenti amari nei confronti dell’uomo che ha tamponato e ucciso le due donne da molti concittadini di Laura e Claudia dopo aver appreso che durante il prossimo processo si prenderà in considerazione l’esito della perizia e se il vizio totale di mente dovesse venire riconosciuto, il 39enne verrà assolto. "La giustizia in Italia fa schifo da qualunque punto si guardi questa vicenda" scrive un cittadino di Rescaldina che conosceva bene Claudia. Emozione anche a Robecchetto con Induno, paese di Laura Amato, che a Milano lavorava da 5 anni come operatrice socio sanitaria alla clinica Macedonio Melloni di Milano: "Quello che è successo ha un nome, un colpevole e una giustizia che probabilmente non farà il suo dovere". Christian Sormani

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