
Nessuno sconto di pena per Bouchaib Sidki. La Corte d’Assise d’Appello di Milano ieri ha confermato la condanna all’ergastolo, inflitta...
Nessuno sconto di pena per Bouchaib Sidki. La Corte d’Assise d’Appello di Milano ieri ha confermato la condanna all’ergastolo, inflitta a giugno al termine del processo di primo grado, per l’uomo originario del Marocco che uccise a coltellate la moglie di 51 anni, Wafaa Chrakoua, durante una lite scoppiata la mattina del 30 novembre del 2022 nell’appartamento in via Lope de Vega 1 dove viveva la coppia. Violenza scatenata perché la donna, appena tornata a casa alla Barona dopo ore trascorse a fare le pulizie per mantenere la famiglia, aveva osato spegnere la televisione e rimproverare il marito disoccupato. Una condanna al carcere a vita quantificata riconoscendo le aggravanti dei futili motivi e del rapporto di convivenza. Confermato anche il risarcimento per i quattro figli, parti civili con gli avvocati Raffaella Quintana e Alberto Angeloni.
La loro vita è stata sconvolta la mattina del 30 novembre del 2022, quando la loro mamma è stata ammazzata. Dopo l’aggressione brutale l’uomo aveva chiamato il 112, dicendo "ho ucciso mia moglie". Poi si era allontanato da casa, aveva vagato per le strade e alla fine aveva incrociato una pattuglia dei carabinieri che lo aveva notato in viale Liguria e si era fermata. Aveva ripetuto di aver ucciso la moglie ed era stato bloccato e consegnato alla polizia, che ha condotto le indagini. "Mi ha urlato che se non andavo a lavorare dovevo lasciare la casa a lei e ai nostri figli – aveva raccontato l’uomo nel 2022 – accecato dalla rabbia, sono andato in cucina, dove ho preso un coltello".
Andrea Gianni