Uccise il padre e picchiò la madre Incapace, ma sarà giudicato in Assise

Una perizia stabilisce che il 28enne non è in grado di stare in giudizio per una grave forma di schizofrenia. Per la Rems ha bisogno di una sentenza di non luogo a procedere, per l’omicidio non vale l’abbreviato

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di Anna Giorgi

MILANO

È "pericoloso socialmente" ed è "totalmente incapace di intendere e di volere" nonché "incapace di stare in giudizio", così almeno ha stabilito più di una perizia. Marco Manfredini però, il 28enne che ha ucciso il padre e tentato di uccidere la madre andrà ugualmente in giudizio.

Il processo infatti, sarà celebrato in Corte D’Assise. Il giovane di 28 anni che da due anni si trova rinchiuso a San Vittore, ha accoltellato i suoi genitori, nel loro appartamento di Opera, il 7 gennaio di due anni fa.

Il padre dell’uomo, di 83 anni, è morto 13 giorni dopo al Policlinico dove era ricoverato in condizioni gravissime. La madre, uscita a fatica dal coma, ha raccontato agli investigatori cosa è successo quel pomeriggio in cui il figlio è rientrato in casa, in stato confusionale e poi li ha aggrediti.

É stata proprio lei a chiamare i soccorsi prima di crollare a terra, ferita. Il giovane poi, era fuggito in auto provocando un incidente. Manfredini però, non può essere giudicato in abbreviato avendo un’accusa di omicidio aggravato. Il rito alternativo in questi casi non è più consentito. E per essere trasferito in cura al Rems avrebbe bisogno di una sentenza di non luogo a procedere per incapacità. La famiglia però, è rimasta la madre, ritiene che il figlio sia capace di intendere e di volere, soprattutto capace di stare in giudizio e una sentenza si potrà avere solo, a questo punto, al termine di un processo ordinario in Assise. Storia personale molto travagliata quella del giovane che, da anni aveva manifestato sintomi gravi al punto da rendere necessari diversi tso e da tempo era in cura a Rozzano per le sue patologie psichiche. Vecchi rancori mai sopiti anche con i genitori, e un fratello nato da un precedente matrimonio del padre con cui lui non era mai andato d’accordo. La capacità di stare in giudizio di Manfredini cambierebbe molte cose, intanto l’asse ereditario tra fratelli. Poi sarebbe il primo caso di persona con incapacità dichiarata a restare in giudizio.

Una anomalia, il cui esito diventerà interessante anche dal punto di visto giuridico. Sarà processato in Assise, anche Zakaria Morchidi, il 34enne arrestato per avere ucciso a coltellate il padre Mohamed, 69 anni, davanti al bar tabacchi di via Giambellino, il 14 marzo scorso.

Il giorno dell’omicidio Zakaria, integrazione difficile e un fratello morto da kamikaze in Iraq, dopo essersi radicalizzato alla moschea di viale Jenner, era stato fermato e arrestato da una pattuglia mentre si stava allontanando a piedi da via Odazio, dove a terra c’era ancora il cadavere del padre. Dai colloqui con gli investigatori era poi emerso che il 34enne era in cura al Cps di via Soderini, psicotico, aveva evidenziato grossi problemi di depressione.

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