Milano, uccise la moglie: rinuncia al ricorso

Condanna definitiva per Luigi Messina. Già “graziato” dal giudice

Al centro la figlia davanti al Tribunale

Al centro la figlia davanti al Tribunale

Milano, 4 dicembre 2018 - «Il mio pensiero va a te mamma, e a tutte quelle donne vittime di violenza: la vita è nostra e nessuno deve avere il solo pensiero di portarla via». Valentina Belvisi aveva dedicato un messaggio su Facebook, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, alla madre, Rosanna Belvisi, uccisa dal padre con 29 coltellate nel gennaio 2017, nell’appartamento in via Coronelli dove viveva la coppia. La condanna a 18 anni di carcere inflitta in primo grado e confermata in appello all’uomo, Luigi Messina, ora è definitiva. L’omicida, assistito dall’avvocato Daniele Barelli, ha rinunciato a presentare ricorso in Cassazione, accettando il verdetto dei giudici. Una sentenza che aveva fatto discutere, perché oltre allo sconto di un terzo della pena previsto per il rito abbreviato Messina aveva ottenuto l’esclusione dell’aggravante della crudeltà, pur avendo massacrato la donna (la Procura aveva chiesto 30 anni di carcere). Secondo il giudice di primo grado, infatti, i 29 fendenti raggiunsero solo punti vitali e quindi non ci fu l’intento di «arrecare sofferenze aggiuntive alla vittima». Valentina Belvisi, con l’avvocato Domenico Musicco, si era battuta per evitare che alla «pena lieve» si aggiungessero ulteriori sconti in appello, organizzando anche un presidio davanti al Palazzo di giustizia di Milano. Nel frattempo l’uomo, in carcere, dice di essere pentito. E ha preferito evitare un ulteriore ricorso in Cassazione, accettando la condanna e chiudendo così l’iter processuale.

Un fatto di sangue che si inserisce in un quadro di rapporti burrascosi tra i coniugi, e di maltrattamenti subiti dalla donna, già accoltellata alla schiena nel 1995. La mattina del 15 gennaio 2017 è scoppiata l’ultima lite nell’appartamento. Luigi Messina, ex guardia giurata di 55 anni, ha ammazzato la donna con 29 fendenti. Poi è uscito, è andato in pasticceria a comprare i babà e ha giocato alle slot machine. In un primo momento aveva raccontato agli agenti della Squadra mobile di aver trovato la moglie morta in casa. Poi, messo alle strette, aveva confessato. Investigatori e inquirenti, così, avevano chiuso il cerchio nell’arco di poche ore. Resta il dolore della figlia, Valentina, che continua a dedicare alla madre messaggi su Facebook. E il Comune di Pantelleria, l’isola siciliana dove è nata la vittima, ha ricordato Rosanna Belvisi con un minuto di silenzio, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro