Pozzo d’Adda (Milano), 18 maggio 2020 - La Corte d’Assise di Milano, guidata dal presidente Ilio Mannucci Pacini, ha condannato a 23 anni Carmelo Fiore, che il 23 settembre scorso strangolò la compagna Charlotte Yapi a Pozzo d’Adda, nel Milanese. Fiore, 46 anni, ora in carcere, è stato quindi condannato con l’accusa di omicidio a 23 anni di reclusione per aver ucciso la compagna 26enne, originaria della Costa d’Avorio, nell’abitazione della donna. A deciderlo è stata oggi la Corte d’Assise, nel processo che per via dell’emergenza Covid si è svolto a porte chiuse.
Accolta in sostanza la proposta del pm Maura Ripamonti che in mattinata aveva chiesto 22 anni ritenendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti dei futili motivi e del vincolo della relazione affettiva. I giudici hanno, inoltre, disposto l’interdizione perpetua nei confronti dell’imputato, la libertà vigilata di 3 anni a pena espiata e una provvisionale per i due figli, l’ex marito e i familiari della giovane per una somma totale di 290 mila euro. Il padre della vittima, in aula, al momento della lettura del verdetto, ha commentato: "Non sono assolutamente soddisfatto, è una pena troppo bassa, meritava di più". Di "valutazione rigorosa ma prudente" ha invece parlato il difensore dell’imputato, l’avvocato Andrea Benzi.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro