
Tra i primi a commentare il bis di Giuseppe Sala per Palazzo Marino ci sono coloro che, in caso di passo indietro del sindaco, sarebbero quasi certamente scesi in campo. Il primo è l’europarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino, che posta su Facebook queste parole: "La ricandidatura di Sala è un’ottima notizia, la scelta migliore per Milano. E mi piace molto anche quel che Sala oggi (ieri, ndr) ha detto. Facendo intendere che ci sarà bisogno di scelte coraggiose e nuove. In tante e tanti saremo al suo fianco". Il secondo è l’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, anche lui dem, pure lui sui social: "Ancora cinque anni con Beppe Sala per avviare la nuova fase di Milano!".
Tutti con il sindaco uscente e ricandidato, niente primarie del centrosinistra. La segretaria milanese dei democratici Silvia Roggiani può tirare un respiro di sollievo. Sì, perché gestire delle primarie di coalizione in questa fase politica e cittadina, a pochi mesi dalle Comunali di primavera, sarebbe stato complicato. Lo fa capire anche l’ex sindaco, ora eurodeputato eletto nelle liste del Pd, Giuliano Pisapia: "L’annuncio di Beppe Sala di ricandidarsi è un positivo elemento di chiarezza in un momento particolare per la città. Per il futuro sarà necessario non solo proseguire nella direzione di questi ultimi dieci anni ma, come ha detto oggi (ieri, ndr) lo stesso Sala, pensare anche a una nuova fase per affrontare al meglio le conseguenze della pandemia".
Promuove la decisione del sindaco pure Paolo Limonta, assessore comunale all’Edilizia scolastica, già animatore dei circoli arancioni, che da alcune settimane si è messo in moto per coalizzare l’ala sinistra della coalizione che sosterrà Sala alle prossime Comunali, anche se una parte della sinistra milanese, da Basilio Rizzo a Rifondazione comunista fino a una parte dei Verdi, potrebbe correre con un proprio candidato sindaco.
L’ala moderata dei progressisti, da Azione di Carlo Calenda a +Europa di Emma Bonino a Italia Viva di Matteo Renzi, plaude alla scelta del primo cittadino di tentare il bis a Palazzo Marino, ma Azione e +Europa avvertono Sala: l’appoggio è condizionato al fatto che il sindaco non chieda il sostegno al Movimento 5 Stelle. "Sala lasci fuori i populisti", scrive Calenda.
M.Min.