Americani, francesi e tedeschi: Milano si conferma una città sempre più visitata e meta per viaggiatori internazionali. Dopo aprile, che aveva già fatto registrare un record con oltre 800mila arrivi, anche a maggio c’è stato un boom di turisti con 915.292 arrivi e una crescita del 9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Mai così tanti turisti in città, tant’è che Palazzo Marino insiste per aumentare la tassa soggiorno. In aumento del 10,9% anche i viaggiatori che hanno scelto di visitare l’area della Città Metropolitana, cioè i Comuni dell’hinterland milanese, che sono stati complessivamente 1.179.555 e quelli che hanno visitato la cosiddetta area urbana, cioè l’area Metropolitana e quella della provincia di Monza e Brianza, che sempre a maggio hanno toccato la quota record di 1.250.603. È quanto emerge dall’ultimo Report sugli arrivi registrati dalle strutture ricettive sui portali della Questura di Milano e della Questura di Monza e della Brianza.
Le tabelle forniscono anche un’identikit dei turisti: il 39,4% viaggia da solo, le famiglie rappresentano il 36,6% mentre i gruppi il rimanente 24%. L’età media dei turisti va dai 31 ai 45 anni, seguita dai turisti over 45.
I turisti arrivano da tutto il mondo: la presenza maggiore continua a essere quella americana, seguita da visitatori provenienti da Francia, Germania e Regno Unito. La Cina mantiene il quinto posto nella classifica, seguita da Spagna, Svizzera, Polonia, Brasile e Romania. Questa varietà conferma la capacità del capoluogo lombardo di attrarre viaggiatori da tutto il mondo, sia per turismo che per affari.
"Forti di questi numeri – incalza Martina Riva, assessore al Turismo, allo Sport e alle Politiche giovanili del Comune di Milano – reiteriamo con ancora maggior forza la richiesta al governo di poter alzare l’imposta di soggiorno negli alberghi della nostra città, equiparandola così a Roma, Firenze e Venezia, ma anche a Rimini o Verbania, dove questa tassa arriva a 10 euro per notte, mentre a Milano non possiamo superare i 5 euro. Abbiamo stimato che l’incremento della tassa di soggiorno, nei soli hotel a 4 e 5 stelle, garantirebbe a Milano circa 20 milioni all’anno di ulteriori entrate. Una cifra con cui si potrebbe realizzare una scuola, una piscina o una biblioteca. O, ancora, si potrebbero pagare circa 450 agenti di polizia locale per un anno".
Considerato che nelle strutture a 4 e 5 stelle, inoltre, l’80% dei turisti è straniero, "la maggiore tassazione avrebbe un impatto minimo sulla pressione fiscale complessiva dei cittadini italiani", conclude l’assessore.