Milano, 4 gennaio 2025 - Sotto attacco informatico ogni giorno dell’anno anche se nel 2024 le frodi online in Lombardia hanno subito una contrazione del 21%, con 564 casi rispetto ai 713 del 2023. In compenso gli importi persi sono aumentati del 30%, passando da 7,4 milioni di euro a 9,6 milioni, "a dimostrazione della continua evoluzione delle tecniche criminali".
Il dato è riportato nel bilancio dell’attività svolta nel 2024 dalla polizia postale e in particolare dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Milano e dalle 8 Sezioni Operative provinciali (presenti a Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese).
Ceo fraud
Tra le tipologie in crescita spiccano (+62%) le cosiddette “Ceo fraud”, ovvero frodi in cui il truffatore, spacciandosi per l’amministratore delegato o comunque un alto dirigente di un’azienda, si mette in contatto con un dipendente della medesima e lo convince, attraverso argomentazioni credibili, a disporre bonifici di importi elevatissimi verso conti correnti esteri riferibili all’organizzazione criminale.
Finto trading online
Per quanto riguarda invece le altre tipologie di truffa, se rispetto al 2023 l’aumento dei casi risulta essere lieve (+3,3%), le somme di denaro sottratte alle vittime hanno fatto registrare un aumento vertiginoso nel 2024, passando da 2,6 a 32,7 milioni di euro (+1158%). A pesare in maniera particolarmente significativa su questo bilancio - si legge ancora nel report - sono le truffe relative al finto trading online e ad altre simili forme di investimento. Si tratta di fenomeni che rappresentano il 48% - quindi quasi la metà - del totale delle truffe online registrate in Lombardia nel corso del 2024.
Le indagini
Sul piano dell’attività investigativa condotta dal Cosc. Lombardia in tale settore, nel 2024 sono state portate a termine numerose operazioni di polizia giudiziaria. Tra quelle più significative, si segnalano l’Operazione “Polo Est” (12 perquisizioni nei confronti di un cittadino italiano, un senegalese e 10 nigeriani, responsabili di estorsione nei confronti di un cittadino italiano residente in Cina il quale, ritenendo autentica un’e-mail recante il logo della Polizia Postale e la firma di un funzionario di polizia realmente esistente, è stato indotto a versare ai criminali la somma di 117.500 euro dietro la minaccia di un finto procedimento penale per reati di pornografia minorile), l’Operazione “Nessie” (5 perquisizioni nei confronti di altrettanti dipendenti di Poste italiane che avevano fornito a una banda criminale informazioni sensibili su ignari correntisti postali, indispensabili per l’attivazione di 105 carte di credito sottratte da un centro di smistamento di corrispondenza prima che venissero recapitate ai legittimi intestatari) e l’Operazione “Portorico” (18 perquisizioni e sequestri di materiale informatico nelle province di Caserta, Napoli, Salerno e Livorno nei confronti dei membri di un’organizzazione criminale.