Milano – Una email informa che è stato autorizzato un bonifico di 800 euro da parte dell’Inps, solo che l’istituto previdenziale non sarebbe in grado di portare a termine l’operazione perché “i dati registrati nel sistema non sono stati aggiornati”. E i soldi verranno accreditati sul conto corrente “solo dopo aver effettuato l’aggiornamento”. Segue un link-trappola e scatta la truffa secondo un meccanismo sempre più diffuso, che sfrutta la burocrazia legata ai bonus per il sostegno al reddito per carpire codici e dati personali, entrare nei conti correnti e ripulirli. L’Inps ha lanciato più volte alert contro i tentativi di truffa. In questo caso basta leggere il mittente dell’email (lee_gra@outlook.de) per accorgersi dell’anomalia. In altri casi, invece, le modalità sono più sofisticate, e chiunque può finire vittima di phishing, vishing e altre sfumature di raggiri cresciuti di pari passo con la diffusione dell’home banking, dell’e-commerce e delle pratiche effettuate online.
Secondo i dati raccolti dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn), in Lombardia 2,1 milioni di persone hanno subito almeno una truffa online, pari al 21 % della popolazione. La situazione e ancora più grave per i giovani: un giovane su tre nella fascia d’età 25-34 anni e stato vittima di truffe legate agli acquisti online. Questo fenomeno ha portato perdite globali stimate in oltre 40 miliardi di euro nel solo 2023. Lo stesso anno si è registrata una crescita del 20% dei reati informatici, nel primo semestre del 2024 sono aumentati del 10,8% i casi di furto di dati personali e finanziari, con danni per oltre 83 milioni di euro.
Parte da questi dati un appello firmato dalle associazioni di consumatori lombarde (Adiconsum, Aicon, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino), che sollecitano un intervento della Regione. “Mentre a livello nazionale si e finalmente mosso qualcosa con l’approvazione dell’emendamento al Ddl Cybersicurezza, che introduce ii reato di truffa online nell’ordinamento italiano – scrivono le associazioni – in Lombardia si assiste a un silenzio assordante da parte delle istituzioni regionali”. Denunciano una situazione di “immobilismo e indifferenza” che “mette a rischio la sicurezza dei consumatori lombardi”, su un tema sollevato più volte durante incontri e tavoli.
Le associazioni chiedono quindi a Palazzo Lombardia “un immediato piano d’azione regionale per contrastare ii fenomeno delle truffe online” attraverso campagne di sensibilizzazione, strumenti di difesa per i cittadini e un “forte impegno istituzionale per evitare che le vittime aumentino giorno dopo giorno”.
Azioni che dovrebbero aggiungersi alle iniziative già messe in campo da movimenti e associazioni, grazie anche al progetto per la prevenzione finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Una lotta contro il tempo, perché intanto i truffatori inventano strumenti sempre più sofisticati per agganciare le vittime. Telefonate da parte di falsi operatori della banca, profili clonati, email inviate all’apparenza da Amazon che invitano a cliccare su un link per tracciare il percorso di un pacco. Sfruttano la fretta e la disattenzione, gettando l’amo nel flusso continuo di informazioni online e notifiche che ognuno riceve quotidianamente.