Vende case all’insaputa dei proprietari, patteggia ex custode di un palazzo storico di Milano

Incassava caparre e intermediazioni. Quasi una ventina le vittime tra ristoratori, manager, professionisti e giornalisti

Casa della Fontana, in viale Vittorio Veneto 24, in zona Porta Venezia a Milano

Casa della Fontana, in viale Vittorio Veneto 24, in zona Porta Venezia a Milano

Milano, 29 marzo 2024 – Un patteggiamento a 3 anni e 6 mesi. E’ questa la pena per Mario Frigerio, ex portiere dello storico palazzo Casa della Fontana in pieno centro a Milano, il quale, come era emerso a metà ottobre scorso quando era stato arrestato, aveva tentato di vendere, all'insaputa dei proprietari, due immobili all'interno dello stabile: un appartamento e un box dell'edificio di pregio in zona Porta Venezia, dove aveva vissuto anche lo scrittore e giornalista Dino Buzzati.

Quasi una ventina in tutto erano state le vittime delle truffe, tra ristoratori, manager, professionisti e giornalisti. Un maxi raggiro, portato avanti sempre con lo stesso schema incassando caparre e intermediazioni, come contestato nelle indagini della Polizia e del pool guidato dall'aggiunto Eugenio Fusco, che avevano portato all'ordinanza di custodia in carcere per il custode 60enne, firmata dal gip Guido Salvini.  Frigerio aveva incassato più di 180mila euro dai potenziali acquirenti, ai quali diceva di essere stato delegato dai padroni di casa per la compravendita.

Interrogato dopo l'arresto, aveva raccontato che, dopo quei “due anni da cretino” di truffe in serie, prima di finire in carcere stava lavorando “regolarmente” come fattorino in un albergo sul lago d'Orta, in Piemonte. Poi, è venuto a galla che avrebbe anche raggirato un giovane barista dell'hotel, facendogli credere che gli avrebbe trovato “un lavoro a Manhattan” e intascando da lui oltre 400 euro.

Il 60enne è ancora in carcere e ha sempre ribadito che vuole scontare tutta la pena per ciò che ha commesso. Non ha mai avanzato al momento istanza per andare ai domiciliari. Il patteggiamento è stato ratificato oggi dal giudice della seconda penale Lorenzo Lentini. 

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