Maxi truffa reddito cittadinanza per 21 milioni, otto arresti. A capo un gruppo di romeni

La banda procurava documenti e nominativi di connazionali anche con l'aiuto di complici all'estero. I documenti venivano poi consegnati a Caf e patronati compiacenti

Guardia di finanza (Archivio)

Guardia di finanza (Archivio)

Milano, 16 marzo 2022 - Nuova tranche di arresti nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano su una maxi truffa da oltre 21 milioni di euro sul reddito di cittadinanza. Lo scorso novembre erano state 16 le persone sottoposte a misura cautelare. Oggi i militari della Guardia di Finanza di Novara e di Cremona hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone accusate di associazione per delinquere "dedita al conseguimento di pubbliche erogazioni".

Dalle indagini, coordinate dal pm Paolo Storari, è emerso come a capo del gruppo ci fossero rumeni che procuravano i documenti e i nominativi di connazionali anche con l'aiuto di complici all'estero. I documenti venivano poi consegnati, tramite persone di fiducia, ai titolari e dipendenti di Caf e patronati compiacenti che predisponevano e compilavano la falsa documentazione di supporto alla domanda. Successivamente, mediante la produzione di certificati di attribuzione del codice fiscale e documenti d'identità contraffatti, l'organizzazione riusciva a ottenere i sussidi negli uffici postali.

Le ulteriori indagini, condotte mediante l'analisi dei contenuti dei profili social degli arrestati incrociati con i dati contenuti nei pc e nei cellulari sequestrati, hanno consentito d'individuare altre otto persone che hanno proseguito l'attività criminale cercando nuovi canali per la truffa. Tra i nuovi destinatari della misura cautelare figura anche una ex dipendente di un centro di assistenza fiscale già coinvolta nella frode.

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