Un sms-trappola aveva fatto scattare il raggiro, dall’esito nefasto per il correntista: 11.666 euro sottratti dal conto in Posta e finiti nelle tasche dei truffatori. Per la vittima è arrivata però una vittoria davanti all’Arbitro Bancario Finanziario, organismo creato per risolvere le controversie fra cittadini e istituti di credito evitando lunghe e costose cause in Tribunale. "È stato riconosciuto il diritto a ottenere da Poste Italiane Spa il risarcimento del danno patito", spiega in una nota il Coordinamento “Dalla parte del consumatore“, che ha seguito il ricorso. Il correntista ha subito una classica truffa online: fenomeno in aumento da quando è scoppiata la pandemia, con tecniche sempre più sofisticate per “bucare“ i controlli e sfruttare la buona fede delle vittime. Ha ricevuto infatti un sms da un numero apparentemente riconducibile a Poste Italiane, è caduto nella trappola e ha inserito i dati richiesti permettendo così l’accesso e l’effettuazione di una operazione di bonifico dal conto.
In questo modo i truffatori sono riusciti a portare via, in pochi istanti, i suoi risparmi. "L’Arbitro Bancario Finanziario si è più volte espresso in favore del consumatore – spiega l’avvocato Stefano Fusco, della Delegazione Lombardia del coordinamento – affermando che grava sulla banca o sulla società di gestione della carta di credito dimostrare di avere adottato un sistema adeguatamente protetto di autenticazione, con conseguente declaratoria della sussistenza
di colpa grave in capo al professionista qualificato e conseguente diritto al rimborsorisarcimento del danno a favore del consumatore". Una decisione analoga era arrivata nei giorni scorsi a favore di un altro cliente delle Poste, in questo caso seguito dall’Adiconsum Milano, che aveva subito un raggiro simile.
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