La Procura ha chiesto il processo per cinque società che fanno parte del Gruppo San Donato, tra cui Ospedale San Raffaele spa, per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti nell’ambito del procedimento su una presunta truffa, tra il 2013 e il 2019, ai danni della Regione Lombardia da oltre 10 milioni di euro sui rimborsi dei farmaci che le strutture ospedaliere del gruppo acquistavano da case farmaceutiche. La richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal pm Paolo Storari nell’inchiesta condotta dalla Gdf, riguarda anche Massimo Stefanato, ai tempi rappresentante dell’ufficio acquisti del San Raffaele, e Mario Giacomo Cavallazzi, allora responsabile dei servizi di farmacia di diversi ospedali del Gruppo San Donato.
Entrambi erano finiti ai domiciliari nel dicembre 2019. Chiesto il processo anche per tre ex manager dell’azienda farmaceutica Mylan spa, per uno della Bayer e per la stessa casa farmaceutica, oltre che per Novartis Farma spa, sempre per la legge sulla responsabilità amministrativa. Il Gruppo San Donato lo scorso dicembre aveva risarcito di 10 milioni al Pirellone.
Tra le altre strutture del gruppo nell’atto della Procura figurano anche il Policlinico San Donato, l’Istituto Ortopedico Galeazzi, gli Istituti Ospedalieri Bresciani e gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi. Stralciata, invece, la posizione di Nicola Bedin, allora ad pro-tempore dell’ospedale San Raffaele e ora presidente di Snam, che figurava nell’avviso di chiusura indagini, ma non nella richiesta di processo. Secondo le indagini, le case farmaceutiche avrebbero venduto agli ospedali del Gruppo San Donato farmaci che lo stesso gruppo si sarebbe fatto rimborsare dalla Regione a prezzo pieno, omettendo, invece, di indicare gli sconti praticati sul prezzo (dal 2 al 20 per cento) in seguito ad accordi informali, tra ospedali e case farmaceutiche, legati al raggiungimento di determinati volumi di acquisti.
In questo modo, come si legge nell’imputazione, sarebbero stati indotti "in errore funzionari, impiegati e dipendenti della Regione Lombardia". Le strutture ospedaliere, invece, avrebbero ottenuto un "ingiusto vantaggio patrimoniale" quantificato in oltre 10 milioni di euro. Mylan spa a ottobre era uscita dal procedimento patteggiando una sanzione amministrativa di 200 mila euro e mettendo sul piatto un risarcimento di un milione e 300 mila euro.