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TRUFFA / Si finge figlio di Princi e chiede soldi ai negozianti

Un vero impostore che si aggira nel centro di Milano e raggira i commercianti. Si spaccia come il figlio di Rocco Princi, l’imprenditore che ha creato lo storico marchio del pane di lusso, e ha già fatto cadere nella sua trappola diversi esercenti. Sono almeno 25 i casi registrati in un paio di mesi tra piazza XXV aprile, corso Como e via Moscova di LUCA GUAZZONI

Caccia al truffatore a Milano

Milano, 19 novembre 2015 - Un vero impostore che si aggira nel centro di Milano e raggira i commercianti. Si spaccia come il figlio di Rocco Princi, l’imprenditore che ha creato lo storico marchio del pane di lusso, e ha già fatto cadere nella sua trappola diversi esercenti. Sono infatti almeno 25 i casi registrati in un paio di mesi tra piazza XXV aprile, corso Como e via Moscova «Ciao, sono Stefano Princi - si presenta così l’abile truffatore -. Abbiamo le casse bloccate in negozio, riesci a darmi 20, 50, 100 euro, magari in pezzi piccoli, per dare i resti ai clienti?». Un atteggiamento sciolto, un aspetto rassicurante, un tatuaggio ben visibile sull’avambraccio con il disegno del logo Princi, con quella sua «P» tutta particolare, e una serie di aneddoti sugli altri fratelli e sui dipendenti dei negozi, volti che in zona sono ben conosciuti per la loro frenetica attività dietro il bancone.

«Sai, mio fratello in questo periodo è molto impegnato - circuisce le sue vittime con toni morbidi -, per questo mi sto occupando anche della gestione diretta dei negozi. In cassa comunque ci sono Alberto e Carolina (nomi di fantasia), passa quando vuoi e chiedi pure a loro il rimborso». Nomi e situazioni di famiglia che in pochi conoscono. Tanto che si presume che la truffa sia stata ingegnata dall’interno, da un dipendente (o ex) scontento, da qualche amico - si fa per dire - di famiglia, o magari da un cliente fisso.  Troppo facile cascarci e i commercianti iniziano ad elargire monete e banconote in quantità per aiutare un collega in difficoltà.

D'altronde il nome Princi è affidabile, impossibile pensare ad un raggiro. Così ha passato ristoranti, negozi e gioiellerie. Un errore però il truffatore lo commette, chissà se apposta o meno: nella famiglia Princi non c’è nessuno Stefano. I Princi confermano l’accaduto, ma hanno deciso di non sporgere denuncia, confermando che nessuno, dipendente o proprietario, si azzarderebbe a chiedere un prestito ai negozi vicini. Ci hanno pensato gli altri commercianti, che ci hanno rimesso denaro e soprattutto sono mortificati per essere caduti nella tela, a fornire alle forze dell’ordine le immagini delle videocamere e un identikit del truffatore. Senza dubbio uno navigato, visto che in diversi esercenti ci hanno confermato che da tali inquadrature il suo volto non si vede mai per il cappuccio che indossa e per come evita lo sguardo diretto delle telecamere. In zona hanno anche pensato di affiggere volantini per mettere in guardia, ma per adesso l’idea è stata accantonata. Almeno fino alla prossima truffa.