"Troppi pericoli, non venite" L’oasi delle Foppe devastata dalle bufere

Il portavoce Fabio Cologni: "Ricostruire sarà difficilissimo, ma nel frattempo non ci sono le condizioni di sicurezza. E siccome l’area non è recintata, meglio non avvicinarsi".

"Troppi pericoli, non venite"  L’oasi delle Foppe  devastata dalle bufere

"Troppi pericoli, non venite" L’oasi delle Foppe devastata dalle bufere

"Troppi pericoli, non venite all’oasi", è l’appello - impensabile nella norma - dei volontari agli amanti del verde dell’hinterland, ma dopo quel che è successo fra giovedì e martedì il Wwf ha dovuto cambiare registro. "Cinque burrasche in quattro giorni hanno devastato le Foppe, a Trezzo - dice il portavoce Fabio Cologni - ricostruire sarà difficilissimo, ma nel frattempo non ci sono le condizioni di sicurezza. E siccome l’area non è recintata, meglio non avvicinarsi". Gli angeli custodi della natura si rimboccano le maniche e rilanciano l’allarme: "Prima eventi così drammatici si verificavano una volta ogni 15 anni, adesso ogni sei mesi - ancora Cologni -. Il climatologo Luca Mercalli, nostro ospite a più riprese fin dal lontano 2007 ci aveva avvisato che eravamo un treno lanciato in corsa verso il disastro. Ma ancora oggi chi può e deve cambiare le cose è in ritardo. Abbiamo il polso della situazione dopo 30 anni di gestione della riserva: la violenza delle grandinate e del vento dei giorni scorsi deve fare riflettere. Non si può più tergiversare". Qui, nell’eden a due passi dalla Monza-Trezzo le porte saranno chiuse fino "a data da destinarsi". C’è tutto da risistemare, il sentiero, la radura, e la fauna duramente colpita dal meteo è da accudire. Lo scenario apocalittico non riguarda solo il paradiso del quale si occupa l’organizzazione, ma anche la moria di piante sull’alzaia del fiume, che "non gestiamo noi", chiarisce il Parco Adda Nord subissato da segnalazioni di ostruzione e interruzione. "Possiamo solo inoltrarle agli uffici regionali e ad Aipo, l’agenzia per il Po, che se ne occupano. Da sottolineare anche che il taglio delle piante cadute può avvenire senza la necessità di informarci".

Le ferite del maltempo non riguardano solo il polmone verde dell’Est Milano, ma anche le scuole. La più colpita è l’Ipsia Majorana, a Melzo. "Il tetto dell’istituto è volato a 50 metri di distanza, per fortuna non ha colpito nessuno - dice Roberto Maviglia, consigliere metropolitano con delega all’Edilizia scolastica che ieri ha portato a termine un sopralluogo in zona -. I danni alle classi della provincia ammontano a 2 milioni. Ma è solo una prima stima". Lo stesso all’ospedale cittadino, Santa Maria delle Stelle, dove il bilancio nero a oggi è già oltre 300mila euro, "ma la cifra è destinata a salire", secondo la direzione dell’Asst Melegnano-Martesana, il grosso del conto "riguarda la copertura e i locali allagati". Resta chiuso per ripristini l’ufficio postale di Gorgonzola: correntisti e clienti sono costretti a ripiegare su Cernusco.

Monica Autunno

Barbara Calderola