La trivella si abbatte su un istituto di ricerca, un passante vivo per miracolo

Crollo in un cantiere tra Scalo Romana e Vigentino: nessun ferito, l’ipotesi del cedimento del terreno sottostante

Crolla gru in via Serio, uomo salvo per miracolo (frame video Instagram)

Crolla gru in via Serio, uomo salvo per miracolo (frame video Instagram)

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Il filmato parte alle 10.42 e 29 secondi. La telecamera immortala l’attimo in cui la trivella di dieci metri inizia a inclinarsi: l’occhio viene catturato da un leggero movimento nell’angolo in alto a destra dell’inquadratura. Sul marciapiedi opposto, c’è un uomo che cammina e che non sembra accorgersi di quello che sta succedendo (e dell’ombra che lo insegue). In quattro secondi, il fusillone d’acciaio si abbatte sul palazzo d’angolo: il passante sta per svoltare a sinistra in via Adamello, e all’improvviso viene inghiottito dalla nube di polvere. Si percepisce dal filmato, pubblicato sul nostro sito e tratto dal profilo Instagram Milanobelladadio , che all’ultimo ha accelerato il passo, scampando miracolosamente alla pioggia di calcinacci; così come si è salvato in extremis il macchinista del mezzo, saltando giù dalla cabina. La sequenza choc è andata in scena nel cantiere tra Scalo Romana e Vigentino dove sta prendendo forma Vitae , il progetto targato Covivio che si è aggiudicato il bando internazionale di Reinventing Cities per riqualificare i cinquemila metri quadrati tra via Serio e via Condino: lì svetterà un edificio percorso lateralmente da una promenade verde che connetterà la terrazza alla piazza centrale, tutta orti, vigneti e ristorazione a chilometro zero.

Ieri mattina, però, qualcosa è andato storto: all’improvviso – per motivi che verranno accertati dagli esperti di Ats e vigili del fuoco e che potrebbero essere legati al cedimento del terreno sottostante – la trivella marchiata Palingeo, ditta di Carpenedolo specializzata in scavi e iniezioni per opere edili e infrastrutturali, è precipitata fuori dall’area lavori. L’enorme attrezzo meccanico ha impattato contro il cornicione del tetto dello stabile di fronte, l’edificio 4 dell’Istituto di oncologia molecolare (Ifom) della Fondazione italiana per la ricerca sul cancro. Poi ha rimbalzato per due volte sulla facciata, sventrando prima la sala riunioni della direzione scientifica e poi gli uffici amministrativi al piano terra. Infine l’atterraggio violentissimo su due auto parcheggiate, letteralmente schiacciate dal peso della trivella. "Stavamo lavorando tutti tranquillamente quando abbiamo sentito un fortissimo boato. L’edificio ha iniziato a tremare. Dopodiché abbiamo visto solo tantissima polvere che si alzava. Un grandissimo spavento. Il primo momento è stato di panico. Poi, però, abbiamo reagito prontamente. La procedura di evacuazione è scattata subito, tutti l’hanno seguita e sono andati fuori", ha riferito all’ Adnkronos la direttrice operativa di Ifom Rossella Blasi. In strada 600 persone in tutto, tra ricercatori e impiegati nelle varie strutture del Campus: "Abbiamo pensato a una bomba, a un’esplosione all’esterno", il racconto al Giorno di alcuni dipendenti poco dopo mezzogiorno. Sul posto anche gli agenti delle Volanti e la polizia locale per transennare e controllare la zona e i volontari della Protezione civile a distribuire bottigliette d’acqua per combattere le temperature agostane. "È andata bene, nessuno si è fatto male", sospira una donna. Sì, stavolta parlare di tragedia sfiorata non è sensazionalismo. E quell’uomo che scompare oltre le macerie lo sa meglio di chiunque altro.

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