Trenord, rimborsi contro i rincari: ecco tutte le informazioni

"Aumenti azzerati per gli abbonati che si spostano solo con i treni"

La stazione di Cadorna a Milano, dove lavorava Maffucci

La stazione di Cadorna a Milano, dove lavorava Maffucci

Milano, 27 settembre 2019 - Trenord rimborserà i pendolari che dal primo di ottobre dovranno fare i conti con i rincari causati dall’abolizione dei titoli di viaggio validi solo a bordo dei treni lombardi. La scelta di ricorrere ai rimborsi era stata annunciata nelle scorse settimane da Claudia Terzi, assessore regionale ai Trasporti, ed è stata ufficializzata ieri dall’azienda ferroviaria, partecipata dalla stessa Regione e dalle Ferrovie dello Stato.   La necessità di prevedere compensazioni economiche in favore di alcuni pendolari si è posta con l’adesione di Trenord al nuovo sistema tariffario integrato nell’area che include Milano e hinterland, Monza e provincia. Detto altrimenti: dal primo di ottobre, nell’area appena menzionata, sarà possibile muoversi su treni, autobus, tram e linee metropolitane con lo stesso titolo viaggio e secondo nuove tariffe calcolate suddividendo il territorio in cerchi concentrici dei quali Milano è l’epicentro. Da qui la definizione di titoli di viaggio «integrati».   Regione e Trenord hanno aderito alla svolta eliminando, sempre dal primo di ottobre, la possibilità di acquistare titoli di viaggio validi solo a bordo dei treni lombardi. Risultato? Dal primo di ottobre anche coloro ai quali basterebbe acquistare abbonamenti esclusivamente ferroviari dovranno invece acquistare abbonamenti integrati sebbene non abbiano necessità di usare autobus, tram e metropolitane. Qui sta la ragione dei rincari: i titoli integrati, per ovvie ragioni, costano più dei titoli “solo treno”. In alcuni casi l’aumento è addirittura del 48%. La misura annunciata ieri da Trenord consentirà di azzerare il rinccaro perché l’azienda ferroviaria risarcirà ai pendolari una somma pari alla differenza tra il vecchio abbonamento “solo treno” e il nuovo abbonamento integrato.   Nel dettaglio, potranno beneficiare del rimborso «i viaggiatori che utilizzano i soli servizi ferroviari» a patto che abbiano un abbonamento annuale o che acquistino un abbonamento mensile per un minimo di tre mesi consecutivi ed un massimo di nove e che sia caricato sulla tessera elettronica “Io Viaggio”. «Il rimborso – si legge nella nota diramata da Trenord – sarà equivalente alla differenza tra il vecchio abbonamento ferroviario e il nuovo abbonamento integrato». Sono esclusi coloro che si muovono tra le aree tariffarie denominate MI 1 e MI 3, ovvero: tra Milano città e la prima cerchia dell’hinterland. «Il rimborso – precisa ancora Trenord –sarà erogato dopo verifica elettronica che gli abbonamenti annuali o mensili siano stati effettivamente utilizzati sulle sole tratte ferroviarie e non su altri operatori del bacino di mobilità».

Il controllo avverrà attraverso la lettura dei dati memorizzati dalle convalidatrici presenti nelle stazioni ferroviarie e dai palmari dei controllori di Trenord. Se l’abbonamento sarà usato anche su altri mezzi pubblici, allora diventerà a tutti gli effetti un titolo di viaggio integrato e si perderà quindi il diritto al rimborso. Secondo le stime di Trenord, saranno circa 25mila i pendolari ai quali si dovrà risarcire l’ammontare del rincaro (su un totale di 4 milioni di pendolari serviti dalla stessa azienda) per una spesa complessiva che non dovrebbe superare i 2-3 milioni di euro. Le compensazioni appena dettagliati saranno in vigore per un anno, poi Regione e Trenord decideranno come proseguire.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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