Treno deragliato a Pioltello, il racconto: "Tante fratture ma vivo, non ricorda nulla"

Un grande stridore, poi il vuoto

Treno deragliato a Pioltello

Treno deragliato a Pioltello

Milano, 26 gennaio 2018 - «Era seduto nella carrozza ma non si ricorda quale, a un certo punto ha sentito un grande stridore e poi il vuoto». Nessun ricordo. Solo il dolore all’addome e alla gamba sinistra. Il freddo in quel vagone squarciato in attesa dei soccorsi. La liberazione e il volo verso l’ospedale San Gerardo sull’elisoccorso arrivato da Brescia. A raccontare quei brevi, drammatici, fermoimmagine è il cognato dell’impiegato sessantenne portato in codice rosso a Monza: «L’ho visto, gli ho parlato, era molto spaventato». E' stato lui il primo a precipitarsi da Milano al pronto soccorso. La moglie e la figlia appena sono state avvisate si sono messe in macchina da Castelleone, in provincia di Cremona.

E' da lì che ieri mattina, come tutte le mattine da una vita, S.L.D. era partito per andare al lavoro in banca a Milano. Il solito treno. Quello che arriva da Cremona e riparte dalla stazioncina di Castelleone alle 6.07. Un viaggio sempre seduto perché quando sale il treno ha appena iniziato la sua corsa e le carrozze sono ancora vuote. Nel suo viaggio verso Milano raccoglie pendolari che lo riempiono proprio come ieri. E «poi nella vita irrompono queste tragedie anche se ancora non sappiamo cosa possa essere successo». Sotto la tettoia all’ingresso del pronto soccorso il familiare dell’unico passeggero portato a Monza parla di angoscia e di paura. «Quando mi hanno avvisato ho subito cercato informazioni su internet, sui siti dei giornali e tutti abbiamo provato a chiamare il numero del telefonino - racconta -. Squillava a vuoto. Nessuna risposta. E in quei momenti rimani appeso a un grande dubbio e a una grande paura». Poi la telefonata che ti dice di correre in ospedale. Il tragitto che sembra interminabile. E il conforto di riuscire a parlare con tuo marito, tuo padre. Anche se è ricoverato in Chirurgia d’urgenza- Uno dei tanti sopravvissuti. Ha diverse fratture alle costole, al femore, a tibia e perone oltre a un trauma cranico non commotivo. L’ultimo bollettino medico conferma che «al momento non versa in pericolo di vita. Si prevedono interventi chirurgici differibili nel tempo. La prognosi è di 60 giorni». 

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