
Milano – Non aumenteranno i biglietti del trasporto pubblico locale tra Milano e Brianza. E questa è la notizia positiva, almeno per l’utente. Ma come far fronte al necessario adeguamento Istat delle tariffe (se non, appunto, chiedendo sforzi in più ai passeggeri), ecco, questo rimane ancora un tema da chiarire.
Intanto partiamo dal primo punto. Oggi si è tenuta una nuova riunione dell'Agenzia di Bacino per il trasporto pubblico locale sul possibile aumento del biglietto dei mezzi pubblici per far fronte all'adeguamento Istat. I soci dell’Agenzia hanno votato. “Finalmente oggi sono chiare le posizioni dei componenti dell'assemblea di Bacino del Trasporto Pubblico di Milano e Monza: Regione Lombardia ha votato, unica, per l'aumento del biglietto del trasporto pubblico, il Comune di Milano no – ha reso noto l'assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi –. Insieme a noi ha votato la Città Metropolitana di Milano e il risultato è stato la non applicazione dell'aumento tariffario sul biglietto del trasporto pubblico per le loro quote, oltre all'85 per cento, e si faranno carico delle spese relative, rispettivamente 8 milioni e 759 mila euro e 553mila euro”.
Nel corso della riunione, a quanto si apprende, la Provincia di Monza e Brianza e il Comune di Monza si sono astenuti mentre la Regione Lombardia si è espressa a favore dell'aumento. Il costo complessivo di un aumento sarebbe di oltre 10 milioni quindi rimane da capire, se Milano e la Città metropolitana copriranno la loro quota, chi metterà la parte mancante di circa 1,6 milioni di euro. L'indicazione emersa dall'Agenzia di bacino, per il voto a maggioranza dei suoi membri, è quindi quella di non procedere all'aumento del biglietto ma bisognerà capire come coprire la quota mancante. Per questo l'agenzia stessa si prenderà qualche giorno per fare degli approfondimenti anche di tipo giuridico su come procedere prima di prendere una decisione definitiva.
"La scelta – ha spiegato ancora l'assessora alla Mobilità del Comune di Milano Arianna Censi - è stata quella di non caricare sui cittadini un aumento del biglietto del trasporto pubblico, ritenendo che questo sia necessario per aumentare i processi di sostenibilità e per invogliare le persone a lasciare la macchina a casa”.
“Adesso dobbiamo capire chi coprirà questa differenza, mi devono dare questa risposta e io ne parlerò con il sindaco e la giunta perché per noi è importante garantire questo non aumento complessivo – ha proseguito –, che sarà possibile solo grazie allo sforzo di tutti. Sono certa che si troverà una soluzione anche se dovesse comportare una ulteriore fatica da parte del Comune di Milano. L'importante è che sia chiaro ai cittadini chi sta facendo che cosa”.
"Oggi all'assemblea del TPL siamo riusciti non solo a evitare l'aumento delle tariffe ma abbiamo salvaguardato i piccoli Comuni, che come da noi auspicato non dovranno farsi carico di alcun costo aggiuntivo". Così Marco Griguolo, consigliere delegato alla mobilità della Città metropolitana di Milano, che si dice invece "stupito e dispiaciuto" che Regione Lombardia "abbia votato a favore dell'aumento delle tariffe, e che, soprattutto, si voglia sottrarre alla decisione presa a maggioranza, e non voglia dunque contribuire per la propria quota a coprire le risorse".