NICOLA PALMA
Cronaca

In via Settembrini i tram vanno a passo d’uomo. E pochi lo sanno: ecco perché

Il Comune ha disposto il rallentamento dopo le sollecitazioni di una residente la quale, non contenta, poi si è rivolta al Tar che però ha dato ragione a Palazzo Marino

Il rumore dei tram al centro della questione

Il rumore dei tram al centro della questione

Milano, 3 febbraio 2025 – Dal 9 dicembre 2024, i tram percorrono a passo d’uomo il tratto di via Settembrini compreso tra le vie Boscovich e Vitruvio, precisamente tra i civici 18 e 28 della strada a due passi dalla Centrale.

Il rallentamento (peraltro già in vigore in un altro tratto della stessa via) disposto dal Comune non è casuale, ma è stato sollecitato da una residente, esasperata dal rumore eccessivo, che in realtà avrebbe voluto interventi ancor più incisivi.

La sentenza

La vicenda è ricostruita in una sentenza del Tar pubblicata lo scorso 31 gennaio: nelle motivazioni, i giudici hanno dato atto a Palazzo Marino di aver agito per risolvere in qualche modo il problema, respingendo il ricorso della donna che accusava l’amministrazione di essere stata sostanzialmente inerte davanti alle sue giustificate lamentele.

I rilievi

Tutto parte a cavallo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, quando, su segnalazione dell’inquilina di via Settembrini, il Comune dispone l’esecuzione di rilievi fonometrici “volti a verificare l’eventuale superamento dei valori limite delle emissioni acustiche in correlazione con il traffico veicolare sull’infrastruttura viaria e con la circolazione tramviaria”.

L’esito delle verifiche non lascia spazio alle interpretazioni: i tecnici sanciscono “il superamento dei valori limite di legge sia nel periodo diurno che in quello notturno”.

Forte di quei risultati, il 18 luglio 2024 la donna invia una diffida all’amministrazione, intimando di adottare “provvedimenti contingibili e urgenti al fine di ricondurre a conformità i livelli di emissione, nelle more dell’approvazione del Piano di contenimento e abbattimento del rumore delle infrastrutture stradali di Milano (Picaris)”.

Il ricorso

Non ricevendo risposta, a suo dire, la residente si rivolge al Tribunale amministrativo, chiedendo di accertare l’illegittimità del silenzio-inadempimento del Comune e allo stesso tempo l’adozione immediata di misure risolutive.

Palazzo Marino si difende, sostenendo di aver replicato il 20 dicembre alla donna, elencando i provvedimenti adottati. Il primo: interventi di manutenzione correttiva che, in ragione della loro limitata estensione, sono stati effettuati con riparazioni puntuali”.

Il secondo: rallentamento del traffico dei mezzi tramviari, con prescrizione di transito a passo d’uomo, “con positive ricadute anche sulla riduzione delle emissioni acustiche”. Conseguenza: per il Tribunale, l’amministrazione è stata tutt’altro che inerte. E l’ordinanza? Non spetta agli enti locali, ma alla Presidenza del Consiglio dei ministri, visto che la questione riguarda un servizio pubblico essenziale.