Torna la protesta dei dipendenti comunali a Milano: "Serve un grande investimento di risorse"

I lavoratori del Comune di Milano torneranno in presidio lunedì per protestare contro le politiche occupazionali dell'amministrazione. I sindacati chiedono un grande investimento di risorse, un piano di assunzioni straordinario e lo stop all'esternalizzazione dei servizi.

Lunedì i lavoratori del Comune torneranno in presidio in piazza Scala per protestare contro le politiche occupazionali dell’amministrazione. A convocarli sono stati i delegati dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Csa e delle Rsu, che due giorni fa hanno inviato una lettera al sindaco Giuseppe Sala, ai componenti della Giunta e a tutti i consiglieri comunali: nella missiva si spiega che l’incontro con la delegazione di Palazzo Marino del 12 settembre non ha dato l’esito sperato, tanto da far scattare nuovamente lo stato di agitazione precedentemente sospeso. "Le proposte presentate – si legge – sono state ritenute da tutte le parti sindacali assolutamente insufficienti e totalmente inadeguate a dare risposta all’esigenza più volte manifestata".

Quale? Quella di mettere in campo "un grande investimento di risorse e di progettualità che preveda un piano di assunzioni straordinario, ben oltre il turnover, collegato anche allo stop a qualsiasi esternalizzazione dei servizi e all’avvio di un percorso di internalizzazione di quelli esternalizzati in passato, con tutela delle lavoratrici e dei lavoratori attualmente impegnati", spiega il segretario del Csa Orfeo Mastantuono. Invece "i numeri presentati dall’amministrazione (circa 60 nuove assunzioni) non sono neanche sufficienti a garantire la copertura dei pensionamenti programmati"; senza dimentivare il "ritardo ingiustificabile sulle assunzioni già decise, frutto degli accordi sottoscritti negli anni precedenti". Pure la questione mensa, chiosano i sindacati, "è ancora irrisolta". Da qui la nuova protesta, in programma lunedì pomeriggio.

N.P.