NICOLA PALMA
Cronaca

Furti in appartamento a Porta Venezia, ladri geolocalizzati dalla vittima con lo smartphone (mentre è in vacanza): 7 arresti

Milano, inviate alla polizia dalla Sicilia le coordinate del tablet rubato. Refurtiva per 50mila euro recuperata in una casa di via Clitumno

La geolocalizzazione ha permesso di ritrovare lo smartphone e arrestare il rapinatore

La geolocalizzazione ha permesso di ritrovare gli oggetti rubati e di fermare una banda di sudamericani specializzata nei furti in casa

Milano, 8 novembre 2024 –  Il doppio colpo in appartamento a Porta Venezia. Una delle proprietarie che vede i ladri in diretta sullo smartphone e chiama la polizia. Il rientro alla base nell'appartamento-covo di via Clitumno 11. Il segnale del tablet che indica proprio uno dei palazzi più degradati della zona di via Padova. E il blitz delle Volanti per bloccare sette cileni e recuperare la refurtiva per un valore complessivo di circa 50mila euro.

Il furto in diretta

La ricostruzione parte alle 19.30 di giovedì 7 novembre, quando una ventinovenne, in vacanza in Sicilia, telefona al 112 per segnalare che le immagini delle telecamere di videosorveglianza interna, trasmesse sul cellulare, mostrano i ladri in azione nella sua abitazione di via Castaldi. I poliziotti dell'Ufficio prevenzione generale della Questura, guidati dal dirigente Giuseppe Schettino e dalla funzionaria Annalisa Stefani, arrivano in pochi minuti, ma i ladri sono già lontani.

Il segnale del tablet

Poco dopo, la donna, che denuncia il furto di abiti e oggetti griffati per circa 18mila euro, richiama gli agenti per informarli che il segnale di geolocalizzazione del tablet indica via Clitumno 11. A quel punto, i poliziotti si appostano all'esterno dello stabile e vedono uscire un uomo di origine sudamericana: sotto il braccio tiene un Macbook avvolto nella carta stagnola, verosimilmente per inibirne il gps. Poi si accorgono che qualcuno ha appena chiuso la finestra dell'appartamento da cui è uscito l'uomo, segno che ci sono altre persone dentro. In effetti, in casa trovano altri sei cileni, di età compresa tra 19 e 47 anni, e il bottino di diversi colpi in abitazione: capi d'abbigliamento, borse di marchi di alta moda e Rolex, più l'armamentario dello scassinatore. Di più: il più anziano è pure destinatario di un ordine di carcerazione emesso nel 2019 e mai eseguito.

Il secondo furto

Arrivati in via Fatebenefratelli, gli agenti ricevono un'altra segnalazione: una trentatreenne statunitense, residente in via Broggi, fa sapere che il suo Macbook è stato geolocalizzato proprio in Questura. I poliziotti capiscono subito che si tratta di quello trovato al primo sudamericano bloccato in via Clitumno. A valle degli accertamenti investigativi, i sette vengono fermati con l'accusa di ricettazione; un provvedimento motivato dal pericolo di fuga, legato anche al fatto che i presunti ladri erano destinatari di diverse segnalazioni in area Schengen inserite dalle autorità giudiziarie tedesche, francesi e svizzere. Rintracci che denotano la capacità di muoversi facilmente sul territorio e quindi di scappare all'estero.