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Tifosi nerazzurri ko ma a testa alta San Siro, lacrime e applausi dei 50mila

L’altalena di emozioni e la sconfitta (immeritata). "Cori anche dopo il fischio finale: siamo grandi lo stesso"

di Marianna Vazzana

"Addosso ho la maglia di Milito in memoria della mitica finale 2010". La “magica notte“ di Madrid, quando l’Inter schiacciò il Bayern alla finale di Champions. Una magia che non si è ripetuta. Un desiderio non espresso fino all’ultimo per scaramanzia da Damiano Lassini, diciannovenne, studente di Lettere con la passione per il canto, la musica e il teatro. Manco a dirlo, interista, tra i 46mila tifosi che ieri si sono radunati a San Siro per guardare sul maxi schermo la finale 2023 tra nerazzurri e Manchester City a Istanbul. La delusione per la sconfitta ha spezzato il clima di allegria al Meazza. Le lacrime hanno cancellato in un lampo l’entusiasmo. "Ma va bene così – dice Damiano –: questa finale è arrivata inaspettatamente e ci abbiamo creduto fino in fondo. Fino a un mese fa, immaginavo che magari avremmo potuto giocare una finale di Champions tra 20 anni. E invece è successo ora". Quando c’è stata la partita con il Milan "i pronostici per noi erano favorevoli e io sarei rimasto male se avessimo vinto". Ora "mi sento più tranquillo. Perché ero preparato anche alla sconfitta. Naturalmente, se avessimo vinto sarebbe stata una notte di festa, saremmo andati in piazza Duomo trascorrendo tutta la notte fuori, in un clima di euforia senza fine. Adesso vedremo che fare".

Il giovane parla al plurale perché è insieme a un gruppo di amici, tutti partiti da Inveruno e da Mesero. "Siamo una quindicina di ragazzi: abbiamo preso i biglietti non appena sono stati disponibili, non ci saremmo mai persi questo evento da vivere tutti insieme, anche con gli altri tifosi".

"Voglio far sentire il mio applauso comunque, non per la sconfitta ma nonostante la sconfitta. L’applauso è partito sul serio da tutti, dopo il fischio finale: la delusione c’è ma siamo stati grandi lo stesso".